Home Notizie Politici in tv: anche un consigliere regionale del Pd ha pagato per andare in onda su una rete emiliana

Politici in tv: anche un consigliere regionale del Pd ha pagato per andare in onda su una rete emiliana

Nuove ospitate di politici a pagamento su una rete locale emiliana. Stavolta nella polemica finisce il Pd.

di grazias
18 Agosto 2012 17:26

Fioccano di nuovo le polemiche sulle ospitate a pagamento in tv messe in atto da consiglieri regionali. Questa volta nel mirino ci è finito anche il Pd che raggiunge così Pdl, Sel, Udc, Lega e pure il Movimento 5 Stelle all’interno di una bufera politico-mediatica che sta ulteriormente surriscaldando la nostra estate.

Repubblica rivela infatti che Thomas Casadei, consigliere regionale del Pd, abbia pagato l’emittente Teleromagna per farsi ospitare durante il programma di approfondimento politico “La mia Regione”. Secondo Casadei comunque non ci sarebbe nulla di cui stupirsi:

C’è un regolare contratto non sulla singola puntata, ma sull’intero servizio offerto dall’emittente, che oltre una serie di apparizioni prevede anche la fornitura del cd con la registrazione. Tutto molto trasparente, in accordo con il mio capogruppo.

Tutto molto chiaro sì. Ma pare che Marco Monari, il capogruppo romagnolo del Pd, abbia qualche perplessità in merito all’operato del consigliere:

Chi rompe paga. Se Casadei ha usato le risorse del gruppo consiliare per trasmissioni di questo tipo dovrà ripagare di tasca sua.

Le ospitate del consigliere venivano poi caricate sul suo sito grazie ai cd con le registrazioni delle puntate forniti dall’emittente locale. Al consigliere venivano riservati spazi con vere e proprie interviste senza però segnalare in alcun modo che si trattasse di un messaggio a pagamento. Casadei sostiene che fosse chiaramente una comunicazione istituzionale e che per questo motivo la segnalazione da parte della rete sarebbe stata superflua. Ma poi a domanda diretta risponde:

Sì, forse sarebbe stato meglio mettere una scritta in sovra impressione. Per me era chiaro che si trattava di comunicazione istituzionale, ma in effetti forse poteva non esserlo per il telespettatore. Si può proporre all’emittente di mettere un bollino, una scritta. Penso che data la loro serietà e il loro rigore non abbiano problemi a rafforzare ulteriormente la trasparenza.