“Casa Bonduelle”: a volte ritornano
Non faccio in tempo a citarlo intervenendo in un post di Debora, che il raccapricciante spot Bonduelle torna in tv, oltretutto con le nuove puntate. Già, perché stiamo parlando proprio della finta sitcom che si vorrebbe ispirare a un mix tra Casa Keaton (almeno nel titolo, cosa che fin dal principio la dice lunga sulla
Non faccio in tempo a citarlo intervenendo in un post di Debora, che il raccapricciante spot Bonduelle torna in tv, oltretutto con le nuove puntate. Già, perché stiamo parlando proprio della finta sitcom che si vorrebbe ispirare a un mix tra Casa Keaton (almeno nel titolo, cosa che fin dal principio la dice lunga sulla non tenera età creativa dei… “creativi” che l’hanno ideata, che definirei piuttosto dei criminali) e Otto sotto un tetto, che ricordo come una delle più brutte e stupide sit com passate in televisione. Tra l’altro, non paghi della totale incapacità di prendere a modello un genere televisivo di cui evidentemente ignorano le più elementari strutture i geniali pubblicitari di Casa Bonduelle si buttano a corpo morto nella sit com “multietnica”, niente meno. E dunque, messe in bocca al piccolo di casa che è anche l’unico di colore della brava famigliola (due erano già troppi. E poi così si vede quanto sono buoni i genitori adottivi. Che poi hanno anche altri due figli “normali” eh, che non si creda che siano sterili!) sfornano perle di comicità del calibro di “tanto su di me i punti neri non si notano” e “il nero sta bene con tutto“. E dire che c’è chi, anzi che rabbrividire, va sul blog nato sull’onda della geniale campagna e vi lascia pure dei commenti, con lessico supergiovane del tipo “mio fratello è un tipo tosto. Suona la chitarra”. Vorrei vedere le facce dei finti adolescenti che ci scrivono, davvero.