Avanti un altro. Che non è il game show di Paolo Bonolis, bensì un invito all’ennesimo programma che ha deciso di introdurre la moda del tavolo in studio. Parliamo di Cartabianca che, martedì sera, ha inaugurato una nuova disposizione decisamente inedita.
Forte degli sgabelli in plexiglass, divenuti un vero tratto distintivo della trasmissione di Rai 3, la Berlinguer non ha rinunciato alla pratica, affiancando però una novità che ha riportato alla mente l’attuale scenario di Porta a Porta: conduttore al centro e ospiti alle due estremità.
Un blocco, durato circa venti minuti, che ha visto come ospiti il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli e il giornalista Luca Telese. Visivamente parlando si è trattato di uno stacco rispetto al resto del talk, ma al contempo il pubblico si è trovato di fronte all’ennesimo déjà-vu.
La tavolata, infatti, rappresenta l’espediente più ricorrente nella tv di oggi. Un elemento d’arredamento che riempie la scena e, al contempo, avvicina i protagonisti, annullando il senso di dispersione.
La pratica è diventata un fenomeno diffuso nei contenitori pomeridiani. Se l’anno passato fu La vita in diretta ad accoglierla nella seconda parte, dallo scorso settembre ad adeguarsi all’usanza è stata la D’Urso a Pomeriggio 5.
Tornando a Cartabianca, così come nel caso di Porta a Porta, a far riflettere è il cambio di rotta che comporta, di fatto, uno stravolgimento rispetto alla tradizione. Le poltrone della cosiddetta “Terza Camera”, disposte su fronti opposti, dettavano la linea da un quarto di secolo. Tuttavia, va dato merito a Vespa per un aggiornamento del format che, con il trascorrere degli anni, rischiava di appiattirsi su eterne dinamiche. Differente invece il discorso per la Berlinguer, dal momento che il tavolo è risultato del tutto sconnesso al resto della diretta. Una sorta di programma nel programma.