“Solo e amareggiato”. Così si è definito Massimo Giletti, ospite martedì sera a Cartabianca. Un ritorno in Rai come ospite in attesa, chissà, di un possibile rientro in pianta stabile. Ad oggi l’esperienza a La7 sembra essersi conclusa, con il contratto giunto a scadenza. “Quattro anni è un ciclo importante – ha detto il giornalista – non so quello che farò, ora devo riprendermi. Cairo mi ha dato una libertà pazzesca, certe battaglie non puoi farle in ogni posto. Devi avere un grande editore dietro. Non so se certe battaglie contro le scarcerazioni e su un sistema che non funziona riesci a farle ovunque”.
Sotto scorta da un anno in seguito a intimidazioni mafiose, il conduttore di Non è l’Arena ha lamentato lo scarso sostegno soprattutto all’interno dell’azienda. Insomma, un gioco di squadra che a detta sua sarebbe mancato completamente, o quasi.
La vita cambia, ogni giorno affidi la tua vita ad altre persone. Perché chi si occupa di mafia in Italia deve finire sotto scorta? Questo è il problema. Mi aspettavo qualche segnale dai colleghi che avevo più vicino, ma non mi stupisco di niente. L’amarezza aiuta a migliorarsi. Mi sarei aspettato almeno un messaggio di quelli banali, da Lilli Gruber, da Formigli, da Floris. Solo Myrta Merlino e Mentana mi hanno sostenuto con messaggi affettuosi. Se non lo sentono fanno bene a non farlo, però è un segnale della solitudine in cui tu vivi. Queste cose qua uno non le dimentica. Faccio i nomi perché me lo chiedono continuamente, perché essere ipocriti?.
Da notare come Giletti non abbia nominato nemmeno il direttore di rete, Andrea Salerno.
“Non me ne frega niente dell’sms che non arriva – ha proseguito – se tutti avessero fatto la battaglia contro la scarcerazione dei mafiosi, non sarei diventato un obiettivo. Questo è il senso della solitudine: se condividi quel discorso, io non sono più isolato”.
Dopo aver ribadito di sentirsi a casa ogni volta che si riaffaccia in Rai, Giletti si è anche concesso una parentesi ironica tranquillizzando Bianca Berlinguer: “Tranquilla, se rientrassi non andrei di martedì…”.