Cartabianca, Orsini sempre più centrale. In onda per il 70 per cento del tempo
A Cartabianca Alessandro Orsini sempre più centrale. Martedì i minuti in video sono stati centodieci. E il programma di Rai 3 ha cambiato pelle
Dal contratto di 2 mila euro a puntata negato alla controproposta di una partecipazione gratuita, fino alla protesta ufficiale legata alla sua semplice presenza in studio. Da un mese a Cartabianca tiene banco il caso Orsini, con il docente di sociologia del terrorismo che, in breve tempo, si è trasformato a tutti gli effetti nel faro della trasmissione.
Accentratore, dominatore, assolutamente centrale. E più gli scontri si alimentano, più il professore guadagna spazio. Martedì sera i minuti in video di Orsini sono stati ben centodieci sui centosessanta complessivi.
Di fatto, se si elimina l’ormai classico siparietto tra Bianca Berlinguer e Mauro Corona, Orsini ha saltato solo l’ultimo quarto d’ora di talk, quando in scena sono entrati Fabio Dragoni, Valentina Petrini e Valerio Rossi Albertini.
Una vera e propria metamorfosi per la trasmissione di Rai 3 che, da quando ha deciso di puntare sul fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss, ha anche incrementato i suoi ascolti.
Una coincidenza che ha evidentemente spinto il programma ad una ridefinizione dei blocchi, una volta rigidi e dagli interventi alternati ed ora sostituiti da un unico filo conduttore.
E così la nuova Cartabianca ha deciso di affidarsi allo zoccolo duro, con un ‘capitano’ ben definito. Se Orsini è la stella, in questo strano sistema solare i pianeti che gli girano attorno tendono a replicarsi di settimana in settimana. C’è Gianni Cuperlo, presente pure il 5 aprile, c’è Anastasia Kuzmina, praticamente stabile dal giorno dell’esplosione del conflitto russo-ucraino, c’è la filosofa Donatella Di Cesare, già invitata il 15 e 29 marzo.
“Professore, mi raccomando, stiamo attenti perché sennò ci tocca passare tutta la settimana più a rispondere alle polemiche che a occuparci della trasmissione”, gli dice la Berlinguer in occasione del suo ingresso in studio.
Le stesse polemiche che però alimentano la fiammella, puntualmente rianimata. Perché se – al di là del rischio concreto di saturazione – Orsini al momento è la gallina dalle uova d’oro, è altrettanto innegabile una debolezza oggettiva di Cartabianca, che sembra non essere munita di un eventuale piano b.