Cartabianca ingaggia Alessandro Orsini (2mila euro a puntata), fa il ‘pieno’ di Fatto Quotidiano, ma buca l’intervista all’ideologo di Putin
Cartabianca, che ha messo sotto contratto il prof. Orsini (lanciato da Piazzapulita) per 2mila euro a puntata, ieri sera ha bucato l’intervista annunciata a Dugin
Nuove tematiche, nuovi volti tv. Lo abbiamo raccontato nei giorni scorsi proprio su queste pagine. Ed è inevitabile che tutto questo ‘traffico’ televisivo conduca ad un curioso giro di ospiti nei talk show che continuano ad affollare i palinsesti nostrani. Per esempio, ieri sera a Cartabianca ha debuttato il professor Alessandro Orsini, che fino a questo momento avevamo visto a Piazzapulita, dove si era fatto notare per le sue prese di posizioni non ostili a Putin a proposito della guerra russa in corso in Ucraina (e dove continuerà a presenziare – ci sarà anche domani sera).
Come scritto da Il Foglio, il docente della Luiss ha firmato un accordo con la Rai che dovrebbe prevedere la sua presenza in sei puntate di Cartabianca per una cifra di circa 2mila euro a partecipazione. Nulla di scandaloso, ovviamente (come non lo è l’ingaggio di Alessandro Di Battista, da parte di Giovanni Floris per DiMartedì, come rivelato da TvBlog una settimana fa). Anzi, assolutamente in linea con le normali regole del mercato televisivo che in questo periodo (in realtà il fenomeno dura da anni) sta premiando molte penne de Il Fatto Quotidiano (pensate ai vari Travaglio, Scanzi, Montanari, Padellaro, ecc).
Una coincidenza, questa, che, talvolta, può comportare qualche rischio. Lo sa bene la stessa Berlinguer che ieri sera ad un certo punto della diretta ha spiegato che la contemporanea presenza di Gad Lerner (passato al Fatto meno di due anni fa) e del già citato Orsini ha comportato l’esclusione di Andrea Scanzi (altro opinionista fisso di DiMartedì, anche lui sarebbe sotto contratto) “perché se no facevamo una piccola redazione del Fatto Quotidiano, diventava un po’ troppo“.
Sempre rimanendo in casa Berlinguer, va notato un ultimo dettaglio. L’annunciata ospitata del filosofo e politologo russo Aleksandr Dugin, considerato l’ideologo di Putin, è saltata. Stando a quanto ci risulta, si sarebbe trattato di un problema tecnico, ossia del mancato funzionamento in diretta del collegamento Skype. Nessuna censura, dunque, ma un semplice inconveniente tecnico che però per Cartabianca si è tradotto in un buco giornalistico, a maggior ragione considerando che nel programma competitor Fuori dal coro (su Rete 4) è stata trasmessa un’intervista (registrata) proprio a Dugin, nella quale, tra le altre cose, ha definito Zelensky “un buffone totalmente irresponsabile“.