Carta Bianca, la Berlinguer rottama i propositi di rottamazione di Politics con un approfondimento giornalistico puro
La recensione della versione serale del programma di Rai 3.
Dopo il fallimentare esperimento di Politics, l’approfondimento politico in prima serata di Rai 3 è stato affidato a Bianca Berlinguer con una versione serale del suo programma quotidiano #cartabianca.
Con la versione in prime time di #cartabianca, i propositi di rottamazione di Rai 3 riguardanti il vecchio talk show d’approfondimento politico sono tornati prontamente da dove erano venuti: la velleitaria, e a tratti anche un po’ arrogante, volontà di modificare lo status quo dei talk show politici di Politics (a partire dal promo poco rassicurante che ha innegabilmente compromesso il progetto sul nascere) ha lasciato spazio a tre ore di approfondimento giornalistico puro, semplice e immediato, gestito, non con scioltezza a dire il vero, da Bianca Berlinguer e dal suo inconfondibile stile.
La giornalista e conduttrice non si è trovata del tutto a proprio agio nel format allungato del suo nuovo programma e non completamente capace di muoversi con destrezza nel genere infotainment ma non ha nascosto al pubblico le insicurezze del debutto, rendendola sicuramente più umana, e anche più simpatica (in questo caso, i promo di stampo ironico hanno giovato), del gelido Semprini.
Forse non sarà del tutto professionale affermare con naturalezza frasi del tipo “Ditemi quando devo lanciare la pubblicità perché non sono abituata” ma la sincerità con la quale la Berlinguer si è mostrata al pubblico nel gestire un’avventura televisiva grande, giunta praticamente per caso, non si può non apprezzare.
Sullo stile di Bianca Berlinguer di intervistare gli ospiti, sul suo incalzare costantemente l’interlocutore interrompendolo spesso a risposta incompiuta, poi, ognuno può tranquillamente formulare una propria opinione legata al gradimento di questo modus operandi.
L’unico vero difetto di #cartabianca, per ora, sembra essere la sua parte satirica (e definirla satirica è un’iperbole): Gabriella Germani ed Enrico Bertolino, nonostante l’azzeccatissimo sketch dell’imitatrice che ha aperto la prima puntata imitando Daria Bignardi, appaiono come scelte dettate dalla fretta. Un maggiore coraggio nel riportare in prima serata una satira pungente (come accade a Nemo – Nessuno escluso), magari affidata a volti televisivamente nuovi, è auspicabile.