Home Notizie Carolina Rey a Blogo: “La settima porta è il mio debutto in prima serata su Rete4 e in un programma ‘adulto’. Vorrei essere erede di Lorella Cuccarini”

Carolina Rey a Blogo: “La settima porta è il mio debutto in prima serata su Rete4 e in un programma ‘adulto’. Vorrei essere erede di Lorella Cuccarini”

L’intervista di Blogo alla conduttrice 25enne cresciuta a Rai Gulp: “I programmi per bambini sono puliti, hanno una marcia in più”

pubblicato 25 Novembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 17:10

Mi auguro che sia un punto di partenza, è la mia prima volta in prima serata, la mia prima volta in un programma per adulti. Ho 25 anni, sono felice di iniziare così. Anzi, di ri-iniziare, perché ho iniziato a Rai Ragazzi. Diciamo che questo è l’inizio della seconda fase della mia carriera, spero“. Carolina Rey è pronta al debutto nelle vesti di co-conduttirice di La Settima Porta, il nuovo programma di Rete 4 con Alessandro Cecchi Paone e Vincenzo Venuto in onda da mercoledì 30 novembre 2016.

Una trasmissione che ha l’obiettivo di “avvicinare la gente alla scienza” raccontando con un linguaggio semplice i “fenomeni scientifici presenti nella nostra vita quotidiana“. Blogo ha intervistato la bella 25enne, volto noto per il pubblico di Rai Gulp (Ricette a Colori, Tiggì Gulp, La Tv Ribelle, Versus) e già vista su Rai1 a Lo Zecchino d’Oro.

Qual è il tuo ruolo in La settima porta?

Ho due spazi a puntata: in uno mi occupo di Wonderwomen, donne che vivono facendo cose eccezionali e che hanno capacità in più rispetto al comune. Per esempio, la campionessa mondiale di apnea o una grande scienziata. Nell’altro spazio mi occupo di scienza applicata alla tecnologia, quindi tutto ciò che di scientifico aiuta il progresso tecnologico. Mi ha molto stimolata anche perché ci occupiamo di cose che io non conoscevo, sto imparando moltissime cose. Avrò anche una mini-rubrica dedicata al meteo con Giuliacci.

Tu agirai all’interno dello studio?

No, io farò delle lunghe esterne, servizi da una decina di minuti. Alessandro Cecchi Paone è il filo-conduttore dei vari blocchi in studio. Vincenzo Venuto, invece, si occuperà della parte naturalistica e degli animali. Il linguaggio del programma è molto moderno.

Come è andata la conoscenza con Cecchi Paone?

Con me è stato molto carino. La prima cosa che mi ha detto è stata: ‘Vedrai che ti valorizzeremo al meglio’. È stata un’accoglienza molto affettuosa e calorosa, non me l’aspettavo. Da un grande professionista come lui ho molto da imparare. Quando ero più piccola lo seguivo alla Macchina del tempo.

La settima porta per te rappresenta il debutto a Mediaset, anche se in realtà qualche anno fa partecipasti a Piccole canaglie su Canale 5…

Sì, nel 2001. Fu il primo programma televisivo in assoluto per me. Facevo le candid camera agli adulti. Era uno dei primissimi programmi per bambini con i bambini, ci fu molto clamore. Fui io a chiedere ai miei genitori di fare il provino alla Endemol dopo aver letto l’annuncio in cui cercavano ‘bambini spigliati’. È stato molto divertente, come stare al parco giochi. Ebbi modo di interagire con personaggi del calibro di Mike Bongiorno, Paolo Bonolis ed Enrico Brignano. Per me erano inarrivabili e oggi, più o meno, sto cercando di fare il loro stesso mestiere.

La settima porta, però, è il tuo vero esordio da conduttrice a Mediaset.

Sì, è il mio battesimo. E anche il mio vero inizio in un programma per adulti. Finora ho sempre fatto programmi per bambini, su Rai Gulp e su Rai1 (Lo Zecchino d’Oro). È tutto nuovo per me, ho dovuto prendere le misure con un linguaggio diverso, con tempi e contenuti diversi.

Pensi che crescendo sia inevitabile abbandonare i programmi per bambini e dedicarsi a quelli per il pubblico adulto?

In realtà io voglio continuare a fare programmi per bambini, sono stati una grande palestra e gavetta. Ed infatti continuo a lavorare con piacere con Rai Ragazzi e Rai Gulp, che per me sono una famiglia visto che ho iniziato con loro quando avevo 19 anni. Quei programmi hanno una marcia in più perché hanno contenuti puliti, family friendly, lontani dalla tv trash. Credo però che nella carriera di una conduttrice ci siano degli step, dei passaggi. Tuttavia non farei un discorso a blocchi, ‘prima bambini, poi adulti’. Il cambiamento deve essere graduale, ogni programma va affrontato con la stessa professionalità.

Quest’anno ci sarai negli speciali natalizi dello Zecchino d’oro?

Ancora non lo so, ma mi piacerebbe molto. L’anno scorso è stata l’occasione per unire la mia passione per televisione e per la musica.

Quale è la difficoltà principale per una giovane conduttrice che oggi vuole affermarsi? Il fatto che i big fatichino a lasciare spazio ai giovani, come si dice spesso? O le raccomandazioni?

Io sono stata molto fortunata. A Rai Ragazzi e a Rete 4 ho avuto un colloquio con i rispettivi direttori (Massimo Liofredi e Sebastiano Lombardi, che oggi sul sito di Panorama la definisce “una bomba di energia”, Ndr) che hanno deciso di darmi fiducia. Fino a poco tempo fa non mi aspettavo che si potesse vivere di questo mestiere senza dover scendere a compromessi, ma semplicemente perché delle persone ti ritengono professionalmente preparata. Non smetterò mai di ringraziarli. Le difficoltà? Avere costanza nel lavoro, visto che ci sono fattori esterni che non si possono controllare. Bisogna essere sempre attivi e attenti. Il lavoro genera lavoro. Le difficoltà sono poi nelle persone che non vivono di questo lavoro e che sono piene di pregiudizi. Ho studiato per diventare attrice due anni in accademia, ai provini mi capita che mi scartino perché faccio televisione. In Italia si tende a categorizzare le persone, all’estero uno verrebbe considerato semplicemente un’artista. Poi, ovvio, ci sono le raccomandazioni. Io, fortunatamente, non c’ho mai avuto a che fare finora…

Ti è mai capitato però che ti accusassero di essere raccomandata?

No, a me direttamente nessuno lo ha mai detto. È successo però che le persone che mi conoscevano prima che iniziassi a fare questo mestiere dicessero ‘ma chissà come ha fatto ad arrivare lì?’. Ecco, questo è un pregiudizio. In realtà, stando dentro la tv ho conosciuto tante persone che da fuori vengono considerate raccomandate e che invece non lo sono e lavorano con grande professionalità e merito.

Maria De Filippi ha ammesso che per condurre in tv ci vuole la raccomandazione

Mia madre fa la cantante, mio padre ha uno studio di radiologia. Non conoscevo nessuno. Ho avuto la fortuna di avere un bravo agente, Capecchi, che mi ha fatto incontrare il direttore Sebastiano Lombardi.

In base alla tua esperienza, è vero che i big della tv non lasciano spazio ai più giovani?

In questo momento non mi sentirei di condurre un programma in prima serata togliendo il posto ad un conduttore affermato. Credo ci debba essere il momento dell’affiancamento. In questo senso sono contenta di essere al fianco di un big come Cecchi Paone. Ci deve essere condivisione, con un grande conduttore che si fa affiancare da un emergente per un tot di tempo. E poi magari un domani gli lascia lo scettro, come ha fatto Mike Bongiorno con Gerry Scotti che ha sempre considerato il suo erede.

Tu di chi vorresti essere erede?

A me piace Antonella Clerici. E Lorella Cuccarini, che, anche se in questo momento lavora un po’ meno, rimane una grande artista. Mi piacerebbe essere poliedrica come lei. Mi ci vuole però ancora tanta strada…