Home Carlo Freccero va in pensione e rifiuta Rai Expo. Andrà a La7?

Carlo Freccero va in pensione e rifiuta Rai Expo. Andrà a La7?

Chi prenderà la direzione di Rai4 diventata cult grazie a Freccero?

pubblicato 19 Luglio 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 16:38

UPDATE 3 del 19 luglio “L’ipotesi che diventi direttore responsabile di Rai Expo 2015? Per l’Expo ’15 preciso che non accetterei mai, come fatto da altri miei colleghi, un ulteriore contratto con viale Mazzini, lo accetterei solo se contrattualizzato da un’altra azienda”. Lo ha precisato Carlo Freccero, intervistato ieri da Fatto Tv, che allude a un suo possibile avvicinamento contrattuale a La7, di cui è già stato spesso ospite.

UPDATE 2 del 12 luglio Stando a quanto comunica Dagospia, La Rai di Gubitosi – non a caso espressosi di recente con belle parole a favore di Freccero – “non lo manderà ai giardinetti. Già è pronto per il prossimo pensionato un bell’incarico fino al 2016: sarà il direttore editoriale di una nuova struttura, Rai Expo, che avrà il compito di mettere in immagine l’Esposizione meneghina. Carlo sarà anche nel comitato direttivo”. Quando si dice, uscire dalla porta per rientrare alla finestra con una consulenza coi fiocchi oltre che, prevedibilmente, ben remunerata.

UPDATE 1 del 12 luglio Freccero ha rilasciato le prime dichiarazioni ufficiali sul suo pensionamento, che Leggo anticipa al 5 agosto:

“Lascio una rete in salute, con una programmazione definita fino al dicembre prossimo, convinto di ognuna delle mie scelte senza rimpianti. Mi piacerebbe continuare a lavorare in televisione, ho avuto delle proposte. Mi auguro che le previsioni di ripresa pubblicitaria possano in qualche modo in futuro aiutare a fare dei palinsesti più ricchi, più competitivi ma anche di qualità, soprattutto per quanto riguarda la fascia più difficile ovvero quella del daytime, perché la vera concorrenza nelle tv generaliste non si vede tanto nella prima serata, ma nella fascia del mattino e del pomeriggio, caratterizzate da una vastità di canali e di programmi ma anche da un pubblico diversificato ed esigente”.

In un’intervista a Repubblica ha aggiunto:

“Rai4 in questi anni ha costruito una community. Oggi i giovani usano il computer e si costruiscono il loro palinsesto. Nella vita bisogna sempre guardare avanti. A Rai4 ho potuto costruire una televisione su misura, puntando sulle serie d’autore. In autunno, ad esempio, ci sarà la sesta stagione di Mad Men in prima serata. Ho portato avanti quest’esperienza in Rai come fosse una prova di dottorato televisivo. Certo, avrei potuto diventare direttore di Rai1 ma la politica l’ha impedito. Pazienza”.

Sul successo di La7 ha commentato:

“Voglio vedere quando finirà questa tv dell’emergenza: bisogna dire grazie alla politica che finora ha salvato la tv dalla crisi. Ma se sparisce la tv dell’emergenza comincia la vera sfida. C’è stata la rivoluzione tecnologica, non c’è un medium che vice sugli altri ma c’è un sistema integrato: tv generalista, digitale, il web. La tv generalista è ancora centrale malgrado il digitale abbia unificato i media. Il punto è ripensarla”.

Carlo Freccero in pensione dal 31 agosto 2013 – Post del 10 luglio

Dall’autunno 2013 non ci sarà solo una Rai senza Daniel Toaff, illuminato papà de La vita in diretta messo alla porta dal 30 luglio. Ma anche una Rai orfana di Carlo Freccero.

Secondo quanto annunciato dall’autore e produttore Gregorio Paolini, sul suo blog, il Direttore di Rai4 andrà in pensione dal 31 agosto 2013. La tv di stato avrebbe deciso di “liberarsi” anche di lui nell’ottica della spending review.

Lo stesso Paolini scongiura l’ipotesi che la Rai possa continuare ad avvalersi di Freccero per delle consulenze, visto il costo delle stesse e la scomodità di avere in casa un genio visionario:

“Mettiamo che tutti i difetti che vengono attribuiti a Carlo Freccero siano reali: è egoriferito, non sa tenere i conti, è imprevedibile, non è aziendalista, “mi ha creato un sacco di casini”, non ha spirito gregario”.

Poi, però, Paolini – scettico sulla positività del ricambio della classe dirigente – aggiunge da buon vecchio amico di Freccero (con cui ha lavorato in passato ai tempi della sue storica direzione di RaiDue e agli albori di Rai4 con Sugo):

L’idea di fondo di tanti che si sono accinti a mettere mano all’azienda pubblica televisiva è che fare tv sia qualcosa di non molto diverso dall’occuparsi di autostrade, o linee aeree o provider telefonici. Quindi: riportiamo tutto a una sana gestione aziendale e le cose torneranno a posto. Peccato che questo non basti (…). La tv, anche nell’era di internet, è tuttora protagonista della comunicazione. Ma è sempre televisione. Quindi il contenuto è ancora una volta sovrano. Ancora più di prima. Il contenuto, il brand, l’ispirazione editoriale. Servono visionari. Allora rinunciare a uno come Freccero non sembra un’operazione lungimirante. Proprio perché è impossibile ricondurre Carlo Freccero allo schema e ai ruoli di un funzionario tv”.

E, aggiunge il sottoscritto, senza Freccero – a meno che non sia riuscito a chiudere il palinsesto autunnale – possiamo ampiamente scordarci di vedere le ultime due stagioni di Fisica o chimica su Rai4. La teen-serie, dopo le polemiche di Libero che giocarono a Freccero la sospensione, era andata incontro alla soppressione dal daytime. Una volta revocata la sospensione da una delibera dell’Agcom, sarebbe dovuta tornare a gennaio, ma poi la sesta stagione in prima tv è slittata al prossimo autunno. Peccato che molti si siano già arresi alle puntate in lingua originale con i sottotitoli pubblicate su Youtube.

Quanto agli estimatori di Freccero, di certo continueremo a vederlo nella sua nuova veste di opinionista dei talk show: quest’anno è stato ospite a Che tempo che fa e ha spesso tenuto banco a Servizio pubblico e Piazza pulita.

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