Carlo Cracco a Sanremo 2017: perché?
Carlo Cracco fa un salto a Sanremo 2017 e torna all’Ariston a 4 anni dalla sua prima volta.
Da MasterChef a Sanremo: Carlo Cracco fa bis e per la seconda volta in quattro anni torna al Teatro Ariston, questa volta da ospite di Carlo Conti e Maria De Filippi.
Un trittico davvero da larghe intese, con Rai, Mediaset e Sky raccolte in una sola inquadratura: in fondo, però, Cracco non può dirsi un volto televisivo ‘tout court’, per quanto sia una delle colonne del cooking show più amato della televisione, non solo italiana. Cooking show che, peraltro, non ha saltato un turno per evitare Sanremo: giovedì scorso, infatti, il programma è andato regolarmente in onda, come del resto era giusto che fosse, su una piattaforma a pagamento con on-demand in ogni dove).
Come dicevamo, Carlo Cracco è stato già ospite al Festival di Sanremo 2013, edizione condotta da Fabio Fazio e Luciana Littizzetto. In quell’occasione fu chiamato come ‘presenter’, o meglio gli toccò comunicare quale tra le due canzoni presentate da Annalisa passava in finale (e fu, come ricorderete, Scintille).
Ma Cracco è stato anche ospite di Maria De Filippi a C’è Posta per Te: correva il febbraio 2015 quando fu ‘regalo’ per una delle storie del programma di Canale 5.
Ora Cracco arriva all’Ariston sull’onda di un nuovo libro. Ma ci chiediamo a far cosa: sì, lo spazio è Tutti Cantano Sanremo. Quindi gli tocca cantare. E’ apparso (sì, bello come solo lui sa essere) quando era già l’una passata, e ci si domandava chi avrebbe vinto, per una chiacchierata davvero senza sostanza con Carlo e Maria e per canticchiare Noi, ragazzi di oggi, canzone del suo Sanremo, di quando aveva 20 anni. E come tutti quelli che in quegli anni lo conobbero, confonde Luis Miguel con Miguel Bosé: su quel brano l’abbiamo fatto tutti, almeno una volta nella vita.
Ciò detto, il problema non è Cracco, ma chi pensa di invitare gente per piazzarla all’1.10 di notte a non far nulla. Lo trovo ‘degradante’, per l’ospite e per lo spettacolo. Cosa che vale, ovviamente, anche per gli ospiti internazionali, tutti ridotti a un pezzo, o al massimo un medley, a tarda notte (cfr. LP, Biffy Clyro, lo stesso Soler…). Evitiamolo la prossima volta, grazie. Per la stima che abbiamo di tutti.