Carlo Conti a Blogo: Vi racconto I miei migliori Festival e sul domani dico…
Il colloquio con il conduttore di Rai1
Il colloquio con il conduttore di Rai1
Ad un mese dalla conclusione del trionfale Festival di Sanremo abbiamo contattato Carlo Conti per fare un bilancio di questa sessantasettesima edizione di Sanremo e più in generale sulle tre edizioni capitanate dal conduttore toscano di cui proprio oggi ricorre il compleanno.
Prima di tutto grandi auguri di buon compleanno Carlo. Partiamo con la nostra chiacchierata da un bilancio di questo tuo ultimo Festival
Grazie per gli auguri. Mi piace fare il bilancio sugli ultimi tre Festival ed in particolare il percorso che si è sviluppato in questi tre anni, con un crescendo e con un dato che si è mantenuto e consolidato dal primo fino all’ultimo Sanremo, cosa molto difficile da ottenere. Ad un mese di distanza ancora la gente mi ferma per strada, mi fa i complimenti, mi chiedono se davvero non lo farò più. Insomma la reazione delle persone a distanza di tempo è la cosa più bella. C’è poi la grande soddisfazione, ogni volta che sono in automobile, di sentire le canzoni di questo Festival molto programmate dalle radio. Mi fa piacere poi vedere che su dieci posizioni nella classifica degli album, sette sono occupate da canzoni di Sanremo ancora oggi.
Come è stato il rapporto con le case discografiche nella formazione del cast dei cantanti in gara ?
Davvero ottimo, sia con le major che con le indipendenti. Un’altra cosa bella di questi miei tre anni al Festival è stato vedere come il verdetto finale sia coinciso con i gusti sia del pubblico presente in quelle sere al teatro Ariston, che poi della gente che i dischi li ascolta e li compra.
Un Festival che ha dato tanto anche economicamente alla televisione pubblica
Grazie al DG Campo Dall’Orto, al capostruttura Claudio Fasulo, a Giancarlo Leone, ad Andrea Fabiano, a Rai Pubblicità Sanremo è un prodotto che economicamente porta tanti, tantissimi soldi all’azienda ed è finalmente in attivo. Penso ai dati comunicati dal direttore generale, con una spesa di 15 milioni (molto meno di anni passati) si è arrivato ad incassare 26 milioni di euro. Questa è una soddisfazione che si aggiunge a quelle che ti menzionavo prima.
Qual è stato il momento più bello e quello più difficile di questa ultima edizione di Sanremo ?
Difficili non ce ne sono stati. Ovviamente la prima puntata è quella che fai con più attenzione perchè è la partenza e la partenza è fondamentale, anche se nel percorso delle cinque serate pure la seconda è molto importante. Come sempre la seconda puntata è quella dove devi consolidare il risultato della prima ed evitare il calo di pubblico. Mi è piaciuto poi molto il rapporto con Maria, in particolare la complicità che si è creata fra di noi, consolidata dalla frase che lei diceva, cioè che si fidava di me. Ecco questa cosa l’ho proprio sentita, in questo caso parlo nella veste di direttore artistico del Festival.
Maria De Filippi, prima e dopo il Festival, come è cambiato, se è cambiato il tuo rapporto con lei
Si è consolidato tantissimo. Quando lavori a stretto contatto con una professionista del suo calibro nasce ovviamente anche una amicizia che si cementa su quel palco così importante e difficile. Non a caso sul finale le ho detto che in lei ho trovato una sorella.
Pregi e difetti della tua partner all’Ariston
Difetti non ne ho trovati. Ho trovato la grandissima professionista che immaginavo, inoltre ho potuto constatare le tante similitudini fra il mio modo di lavorare ed il suo.
Lavorerete ancora insieme ?
Chissà chi lo sa. Non lo so, nella vita non si può mai dire.
Se dovessi trovare tre aggettivi su queste tre edizioni del Festival quali useresti?
Sono stati tutti e tre esaltanti, divertenti e normali allo stesso tempo.
Qual è stato il punto di unione di questi tuoi tre Festival ?
Tanti, tantissimi a partire dallo slogan che è diventato “Tutti cantano Sanremo”. Poi l’aver messo i giovani nella prima fase della serata e poi l’aver portato sul palco tanti racconti e aver cercato di mettere al centro, sempre di quel palcoscenico cosi importante, la musica. Una delle cose di cui vado più orgoglioso è di aver portato le canzoni a 22, mentre prima erano 14. Stanno andando anche molto bene le vendite con la compilation del Festival disco di platino. Non per ultimo aver lanciato due nuove realtà fantastiche da Sanremo giovani, ovvero Gabbani ed Ermal Meta.
E’ davvero l’ultimo tuo Sanremo questo che si è concluso un mese fa ?
In quest’ordine si, poi nella vita se Dio vorrà, fra qualche anno, potrei tornarci, ovviamente se l’azienda sarà ancora d’accordo sul mio nome e tutte le situazioni andranno nel verso giusto. E’ fondamentale avere dalla propria parte tutte le componenti dell’azienda ed io in questi anni le ho avute, da Leone a Gubitosi, fino a Fabiano, Fasulo e Campo Dall’Orto.
Di certo allora non ti vedremo il prossimo anno
Sicuramente no e nemmeno come solo direttore artistico, anche perchè il lavoro più grosso è quello della direzione artistica e non è la conduzione.
Sei ripartito con il tour insieme ai tuoi due amici Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello, che significato ha questo spettacolo per te ?
Significa essere tornato a divertirmi live con il pubblico dei palazzetti con le due persone con cui artisticamente ho fatto più serate e con cui ho fatto tutta la gavetta. Tornare a fare la spalla di questi due fuoriclasse con un ruolo a me molto congeniale e che mi diverte molto è stato ed è bellissimo. Quando scrivevamo i testi era quasi uno spettacolo nello spettacolo. Al di la dell’amicizia fra di noi c’è una grande stima, elemento questo fondamentale per poter fare uno spettacolo insieme.
Se ti chiedessi un aggettivo, una parola per definirli ?
Sono vulcanici, due forze della natura. Sono due comicità diverse ma complementari. Questo è uno spettacolo che ci sta dando delle soddisfazioni incredibili, con un pubblico che ride per due ore ininterrottamente. Ed è per noi una grande gioia oltre che una iniezione di energia pazzesca. Questo spettacolo è anche un modo per ringraziare il pubblico per il bene che ci ha dimostrato ed il supporto che ci ha sempre dato in tutti questi anni. Se noi siamo quello che siamo oggi lo dobbiamo solo al pubblico.
Potrà mai accadere che vada in televisione questo spettacolo ?
Si perchè no. Potrebbe essere questo pari pari, ma si può benissimo adattare televisivamente in due o tre puntate.
Avete già in programma di sviluppare questa idea ?
Per ora no. Per adesso proseguiamo il nostro tour, abbiamo fatto Torino, faremo Padova, Milano, poi faremo Bologna, di nuovo Livorno e poi torniamo a Firenze.
Parliamo ora del domani, spettacolo teatrale a parte, cosa c’è nel tuo futuro ?
Ancora non lo so. Stiamo ragionando su tante cose, vedremo cosa fare con grande serenità e grande leggerezza come sempre. La cosa importante è tentare di fare le cose al meglio possibile, cercando di accontentare la fetta più grande possibile di pubblico. Oggi è sempre più difficile fare i grandi numeri per il frazionamento dell’offerta televisiva. In ogni caso va bene anche se uno fa un po’ meno, ma riesce comunque a fare un buon prodotto e che possa divertire.
Il rapporto con la Rai rimane sempre comunque forte e privilegiato
Per ora (lungo silenzio, ndr).
Per ora, punto
Per ora si (ride, ndr). Se non ci saranno variazioni in futuro. In questo momento mi sembra che il feeling sia sempre ottimo.