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Carlo Amleto a TvBlog: “Il mio primo album tra ironia, musica e Tg0. A Zelig all’inizio avevo l’ansia, ora sogno Sanremo”

Esce oggi il primo disco del comico intitolato “Facciamo che io ero”.

5 Maggio 2023 08:50

Quest’anno Zelig ha visto l’esordio di Carlo Amleto, un giovane comico che si è fatto notare per lo sketch del suo TG0, un notiziario letto a tempo di musica. L’artista è poi approdato dopo pochi mesi alla corte di Stefano De Martino e del suo Bar Stella, ma non si è fermato qui: proprio oggi, venerdì 5 maggio, è uscito il suo primo album intitolato Facciamo che io ero, presentato il giorno prima con un divertente showcase al Germi di Milano. TvBlog lo ha intervistato.

Carlo Amleto, come nasce l’idea di questo disco?

Io ho sempre fatto teatro, comicità e quindi varietà e musica. La musica e la comicità le ho sempre fatte in modo slegato. Poi ad un certo punto ho scritto uno sketch che mette insieme un po’ le due cose e che ha avuto un po’ di successo che si chiama TG0 proposto a Zelig quest’anno e da lì mi è venuto in mente di fare un disco che prova a unire comicità e musica, in quello che si può definire esplorazione del teatro-canzone. Ho trovato Pier Cortese, autore, produttore, cantautore (cantava il brano Souvenir qualche anno fa, ndr), col quale abbiamo scritto e prodotto il disco, e che vuole mettere insieme ironia, recitazione e musica. Sicuramente è un disco che ha bisogno di essere visto, se non attraverso dei video con uno spettacolo che nascerà in parallelo al disco. Oppure sicuramente deve essere immaginato dall’ascoltatore. All’interno del disco continua ad essere presente il format del Tg0, che si lega a delle canzoni, come per esempio Con Senza Picanto. Ho unito ironia e musica, ma ci ho messo anche dei messaggi che voglio trasmettere, oltre a una parte emozionale.

Quali sono i tuoi modelli musicali di riferimento? L’espressione teatro-canzone mi fa pensare subito a Gaber …

Sicuramente i padri di questo genere sono Gaber e Jannacci. Oppure possiamo dire Elio e Le Storie Tese, anche se non proprio al giorno d’oggi. Forse ci può essere Checco Zalone. Forse anche un po’ Piero Ciampi, che è ancora prima di Gaber.

Quali sono invece i temi di queste tracce?

Ci sono diversi temi. Per esempio c’è il tema politico, tanta ironia e satira sulla politica, si parla di riscaldamento globale, rapporti di coppia, sempre affrontati comunque in modo ironico, ma anche emozionante. C’è il tema sulla relatività di Einstein. Si affronta anche il tema delle pubblicità moderne.

Ma tu ti senti più un comico o un musicista/cantante? A quale dei due mondi senti di appartenere di più?

Sono stato combattuto per anni e a questa domanda non ho mai trovato una risposta. E forse la risposta è l’unione di queste due cose. 

Come sei arrivato sul palco di Zelig, dove hai esordito quest’anno?

Ci sono arrivato molto contento ma anche molto in ansia.  La prima volta ero veramente tanto in ansia, l’ansia mi ha devastato, continua a farlo. Però dalla seconda volta mi sono sciolto sempre di più, il pubblico l’ho visto sempre più piccolo, gestibile, poi alla terza puntata mi sono divertito tantissimo. 

Adesso ti vediamo a Bar Stella con Stefano De Martino su Rai 2. Un bilancio di questa esperienza in cui sembri ancora più a tuo agio rispetto a Zelig.

Sì, perché Bar Stella non è live. Questo è il motivo principale. Si può sbagliare, la rifai. Comunque è un salotto, un salotto molto tranquillo, uno studio. Zelig invece è un teatro prima di tutto, un live registrato mandato in onda due giorni dopo.

Zelig, Bar Stella, disco: dove vuoi arrivare? Sanremo, LOL?

Il mio obiettivo in questo momento è riuscire a riempire dei teatri, poter fare una tournée col mio spettacolo in giro per l’Italia, che vengano 500 persone e così via. Ovviamente il percorso televisivo, che è sempre una bellissima cosa. Tra Sanremo e LOL sicuramente più Sanremo. Ma anche rifare Zelig sarebbe bellissimo.

Foto: Ufficio Stampa