Caravaggio, Michele Placido e Gabriele Mainetti registi della serie tv di Cattleya
Michele Placido e Gabriele Mainetti saranno i registi di una serie tv su Caravaggio, prodotta da Cattleya e composta da dodici episodi
La Storia italiana ha da offrire una grande quantità di personaggi le cui vite movimentate sono perfette da portare in televisione sotto forma di serie tv. Lo ha fatto la Lux Vide con I Medici, ed i risultati che conosciamo, e lo farà anche la Cattleya con Caravaggio, di cui nei giorni scorsi è stata annunciata la realizzazione di una serie tv in dodici episodi.
Artefice del progetto sarà Michele Placido, come raccontato da lui stesso all’Ansa: “Quello di Caravaggio è un progetto Cattleya offertomi da Riccardo Tozzi e che coinvolge anche tante altre personalità italiane”, ha spiegato. “Io sono nel progetto creativo, ovvero dirigerò alcune puntate oltre a partecipare ovviamente al casting”.
Ad affiancare Placido alla regia, ci sarà Gabriele Mainetti, noto per “Lo chiamavano Jeeg Robot”, una delle pellicole più interessanti dell’anno scorso. Per Placido, quindi, una direzione artistica nonchè una regia per un progetto tanto ambizioso quanto interessante: nato come Michelangelo Merisi, Caravaggio ha vissuto tra il sedicesimo ed il diciassettesimo secolo. La sua fama non è dovuta soltanto alle sue opere, che hanno avuto forte influenza sulla pittura barocca e che hanno introdotto un nuovo uso della luce nei dipinti del suo tempo, ma anche alle sue vicende personali.
Animo irrequieto e ribelli, infatti, Caravaggio affrontò diverse accuse, come quella di aggressione, diffamazione, possesso d’armi ed ingiurie. Il fatto più rilevante fu, però, a Roma nel 1606, l’omicidio, dopo una lite, di Ranuccio Tomassoni da Terni. I due avevano litigato a causa di una donna, contesa da entrambi.
Caravaggio, che già in passato si vociferava fosse fuggito da Milano per evitare la condanna per un altro omicidio, dovette così fuggire da Roma ed, aiutato da Filippo I Corona, arrivò a Napoli, per poi andare a Malta, in Sicilia ed ancora a Napoli. Saputo della possibilità della revoca della condanna a morte, il pittore decise di rientrare a Roma e di attendere il condono a Porto Ercole, dove però morì nel 1610 per un’infezione intestinale trascurata.
Una vita, quindi, che potrebbe dare numerosi spunti agli autori della fiction, sulla cui rete (o piattaforma) di messa in onda ancora non si sa niente. E’ certo, però, sostiene Placido, che sarà una serie tv interamente girata da italiani:
“Questo progetto prevede per ora solo registi italiani, molto richiesti oggi anche dagli americani dopo il successo di ‘Romanzo criminale’ e quello di Cattleya con ‘Gomorra’… Caravaggio rappresenta in fondo la trasgressione assoluta di un genio che non poteva sottostare ai canoni di una certa Chiesa e del suo potere ecclesiastico… Era un ribelle che viveva la sua vita d’artista, ma che di notte diventava un trasgressore”.
Ancora da decidere il cast della serie, anche se Placido ha ammesso di avere in mente un attore per il ruolo del protagonista:
“Ci piacerebbe un attore italiano per il ruolo di Caravaggio. Alessandro Borghi per me sarebbe l’ideale”.