La tradizione vuole che per accogliere l’anno nuovo si debba buttar via qualcosa del vecchio e sembra che lo Speciale Blob di Fine Anno voglia proprio rispettare questa vecchia massima, proponendo il meglio, ma soprattutto il peggio, di quel che è stato trasmesso, raccontato, vissuto, costruito in tv negli ultimi 12 mesi.
“2013 tra decadenza e decadanza” è il titolo scelto da Enrico Ghezzi per il suo blobbone di San Silvestro, in onda questa sera, 31 dicembre 2013, dalle 23.20 su Rai 3 e che va dritto fino all’una di notte. Quasi un rito di passaggio, quasi un’usanza apotropaica, ormai, nella speranza che il Nuovo Anno non possa essere peggiore del precedente, anche se a rivedere in fila gli ultimi Speciali è facile capire quanto al peggio non ci sia mai fine.
Il titolo, ovviamente, aiuta a capire che uno dei fil rouge (come sempre da un po’ di decenni a questa parte) sia la politica e in special modo il Cavaliere (disarcionato o meno che sia). Ma per avere un’idea di quel che c’è dietro il lavoro di Blob non c’è niente di meglio che lasciarvi alle parole del suo creatore. Voi però non spaventatevi e preparatevi psicologicamente a rivivere un anno di follie, tra crisi e cani, tra cronaca e teatrino.
Ma vi lasciamo a Ghezzi e alla sua presentazione dello speciale Blob 2013.
“Nell’anno di tutti i crepuscoli, e del fallimento della catastrofe stessa (cioè del Catastrionfo), BLOB non può non sollevare o lacerare il velo d(e)i Maya mostrando la catastrofe nuda nel suo non esserci stata, o infine nell’esserci (stata) a ogni istante. Il BLOB-FILM dell’ultimo dell’anno sarà quindi automaticamente, senza bisogno di volerlo essere, la celebrazione ironica e ossessivamente danzante del gran ballo dell’Half-Life. La (s)fine del mondo non si vede, è alle nostre spalle, e questa forse è LA CATASTROFE. La radiazione di fondo dello spettacolo, ineliminabile, è insieme destino e provenienza, e -di nuovo- è impegno obbligato e fin troppo classico e precipuo di BLOB quello di dar conto della circolarità del mondo, con la precisione facile e sgomentante di un contagiri. Tra decadimento e decadenza, la vita delle particelle è una decadanza ininterrotta, dove il ‘bosone’ sembra una battuta di laurel/hardy (o di franchi/ingrassia), e l’accelerazione di corpuscoli molecole neutrini si vive senza saperlo nel sempre uguale ricorrere dello spettacolo invisibile. Blob squarcia il sipario del banale, da un’occhiata e si gira di nuovo rivolto a noi tutti spettatori di uno spettacolo eternamente breve e sfuggente. Intanto si prepara, troppopresto troppotardi rispetto alla fantasmagoria che mostra, alla celebrazione (sarà a aprile del 2014) o decerebrazione dei suoi (im)propri 25 anni”.