Capitan Harlock, il pirata spaziale

Siamo in attesa di vedere come sarà il nuovo canale Cultoon (canale 703 di Sky) che partirà il primo maggio. Presa dall’ ansia, vi parlo di uno dei cartoon che andranno in onda su questa rete che ha per protagonista l’affascinante Capitan Harlock.

L’eroe di Leiji Matsumoto (ecco la scheda dell’autore su capitanharlock.com) è un pirata dello spazio, cupo, inflessibile, individualista. Harlock ha un fisico longilineo (da invidia!), una chioma fluente, una benda sull’occhio destro, una cicatrice da duro che taglia la guancia sinistra, un lungo mantello. Porta con sé la spada e la pistola laser dalle quali non si divide mai.

Viaggia, immerso nei suoi pensieri, sull’Arcadia (o Alkadia), una nave spaziale con a bordo un gruppo di bucanieri galattici che ha perso tutto e vive nella speranza che ci possa essere una via d’uscita. Il mezzo, una sorta di Olandese Volante del futuro, ha un aspetto sinistro: sembra un antico vascello dei pirati, ed esibisce una bandiera nera con un teschio dalle tibie incrociate senza che il ruolo di eroe positivo di Harlock ne risenta.

Harlock fa la sua prima apparizione nel manga di Matsumoto ‘Adventures of a Honeybee’ nel 1953 ma ufficialmente nasce nel 1966 come personaggio di altri manga dell’autore giapponese. Ma il ruolo da protagonista arriva nel 1978 con le due serie tv ‘Capitan Harlock-Il pirata dello spazio’ (Space Pirate Captain Harlock) costituita da 42 episodi, e con ‘Capitan Harlock-Orbita infinita SSX’ (Endless Orbit SSX) del 1983, prequel della prima, e costituita da 22 episodi.
Le due produzioni sono della Toei Animation.

E’ presente anche come comprimario in altri serial come ‘Galaxy Express 999’, ‘Starblazers’ e ‘Kasei Ryodan Danasaito 999.9’.

Il futuro nel quale si muove Capitan Harlock è una realtà desolante: gli uomini avendo delegato le macchine per ogni tipo di lavoro sono diventati svogliati e privi di stimoli. L’umanità era troppo avida, ed è per questo che ha distrutto la terra depauperandola e rendendola un deserto non più produttivo.

Come molti personaggi di Matsumoto il pirata del cosmo è la rappresentazione di un grandioso individualista, nobile, che combatte stoicamente contro ogni regime totalitario sia che venga gestito da terrestri che da alieni. La sua lotta è una filosofia di vita, e la sua esistenza è una continua critica al sistema: non si può venire a patti con una società governata da gente che pensa solo al proprio tornaconto. E’ un tipo ribelle che oggi definiremmo border line: anche un po’ malfattore, in quanto non disdegna di depredare le astronavi cariche di risorse. Sente il peso delle responsabilità, ma tutto è consentito per dare sostegno agli oppressi.

Non poteva mancare, di seguito, la sigla italiana dell’anime.