Canone Rai in bolletta, Consiglio di Stato dà via libera
Arriva l’ok al provvedimento che riforma il pagamento dell’abbonamento alla tv pubblica
Il Consiglio di Stato dà il via libera al provvedimento del ministero dello Sviluppo economico che riforma le modalità di pagamento del canone Rai nella bolletta elettrica. I giudici amministrativi hanno firmato ieri mattina il provvedimento che accoglie il testo del governo. Nelle scorse settimane il Consiglio di Stato aveva invitato il Mise a rivedere il testo e, in attesa, aveva sospeso l’espressione del parere. In particolare i rilievi critici erano stati sollevati per la mancata definizione di ‘apparecchio televisivo’ ai fini dell’applicazione del canone Rai e per l’assenza di garanzie per la tutela della privacy.
Franco Frattini, presidente della Sezione consultiva degli atti normativi del Consiglio, ha spiegato:
L’amministrazione ha accolto nella sostanza le nostre proposte, e, oggi c’è chiarezza. Sul concetto di cosa sia un apparecchio televisivo è stata fatta chiarezza, come c’è stata conferma da parte dell’amministrazione sul fatto che se ci sono più apparecchi il canone è comunque uno; è stata introdotta anche la previsione che tutti i dati relativi ai cittadini devono essere trattati sulla base del codice della privacy.
Un altro aspetto che è stato chiarito riguarda il ruolo delle aziende elettriche concessionarie del canone. Frattini, a tal proposito, ha osservato:
La compensazione non solo è forfettaria ma è a valere sui fondi destinati all’Agenzia delle entrate; si è tolto ogni dubbio sul fatto che l’aumento in bolletta fosse un pagamento dovuto alle aziende elettriche.
C’è da precisare che i giudici di Palazzo Spada, pur concedendo l’ok, hanno ribadito che la “formulazione delle disposizioni è eccessivamente tecnica“, “di non facile comprensione per i non addetti al settore“, e che per darne l’interpretazione autentica sarà necessaria “una circolare dell’Agenzia delle Entrate, alla quale sarà data ampia pubblicità“. In questo senso Frattini ha spiegato che è stato suggerito “di rendere ordinaria e ad ampio spettro la pubblicità di tutti i moduli, che i cittadini dovranno utilizzare, non solo nella fase iniziale, e che le istruzioni siano scritte con linguaggio chiaro e comprensibile“.
Ricordiamo, infine, che il termine ultimo per presentare la dichiarazione sostitutiva (lo devono fare coloro che non hanno un apparecchio televisivo o che non sono tenuti a pagare il canone perché esonerati) è slittato dal 30 aprile al 16 maggio. Tutti gli altri saranno tenuti a pagare i 100 euro spalmati in 10 rate mensili, da gennaio ad ottobre (per il 2016 il primo addebito scatta il primo luglio).