Come è nato il Cangurotto di Buona Domenica? Le versioni di Massimo Lopez e dell’autore Alberto Tovaglia
Come è nato il Cangurotto di Buona Domenica? Le versioni a confronto di Massimo Lopez e dell’autore Alberto Tovaglia
Alberto Tovaglia, storico autore delle ‘Buona Domenica’ di Maurizio Costanzo, nelle scorse ore, attraverso un lungo post affidato al suo profilo Facebook, ha voluto fornire la propria versione dei fatti sul ‘Cangurotto’, lo storico personaggio impersonato da Massimo Lopez, protagonista di un gioco telefonico a premi. Il telespettatore da casa, facendo pescare, ad un vip del parterre di ospiti di puntata, doveva indovinare se il numero era più alto o più basso del precedente. Il tutto condito da esilaranti sketch realizzati con la complicità di tutto il cast del contenitore domenicale… dallo stesso Costanzo a Claudio Lippi, Paola Barale e Luca Laurenti.
Ecco come sarebbe nato il Cangurotto secondo Tovaglia:
“Quello che sto scrivendo in questo post probabilmente non interesserà a nessuno ma per me è troppo importante. Lopez con questa bugia sul Cangurotto mi ha rotto il…( ci siamo capiti ). Secondo Lopez i costumi da Cangurotto sono sempre presenti nelle sartorie di un programma televisivo, non so che sartorie frequenta, ma in quella di Buona Domenica non c’era. Adesso, dopo quarant’anni di carriera che uno si debba incavolare per difendere la paternità del Cangurotto è assurdo ma, credetemi, la cosa mi urta particolarmente. Quindi a beneficio di chi ha voglia di seguire questa vicenda racconterò la vera versione.
Io e il mio socio, collega, amico, fratello Walter Corda eravamo autori a Buona Domenica. Ci venne chiesto per motivi legati a sponsorizzazioni di inventare un gioco che distribuisse premi in denaro utilizzando i 90 numeri del lotto. Io e Walter, Walter ed io ( siamo stati veramente un coppia di lavoro bellissima ) ci siamo messi a pensare un meccanismo che oltre al gioco permettesse di fare spettacolo, intrattenimento. Così ci venne in mente un mondo immaginario dove il conduttore ( Claudio Lippi ) dovesse interagire con personaggi da cartoni animati: un canguro, che custodiva gelosamente i numeri nel suo marsupio, un topolino ( la pantegana Laurenti ) che cercava di impossessarsi dei numeri del cangurotto e una bellissima puzzola profumata ( Paola Barale ) che fungeva da valletta del conduttore.
Costruimmo una ministoria, aggiungemmo delle gag che ripercorrevano il mondo dei cartoni animati e facemmo costruire, su disegno di Walter Corda, il costume da cangurotto alla nostra sartoria. Una volta realizzato il tutto portammo il progetto a Lopez che non se la sentì, non capendo il gioco. Passammo molto tempo, io, Walter, il produttore Stefano Magnaghi cercando di convincere Lopez ma…niente: non lo voleva fare. Ultima chance: lo indosso io e gli faccio vedere come può essere divertente e come può agire quel personaggio. Lo studio si diverti molto. Solo a quel punto Lopez si convinse e indossò il costume facendone, con il suo talento e la sua capacità interpretativa, quello che per tutti fu un personaggio molto divertente entrato nella storia della televisione. Proprio come avevamo pensato noi autori. Scusate il disturbo”
Come è nato il Cangurotto di Buona domenica? La versione di Massimo Lopez
L’attore, tra gli ospiti di ‘Dedicato a… Maurizio Costanzo‘, ha dato un punto di vista sul Cangurotto Gate che avrebbe mandato su tutte le furie l’autore Tovaglia tanto da spingerlo a scrivere un post di chiarimento:
“Volevo molto bene a Maurizio, c’era veramente affetto forte e quella Buona Domenica era un’edizione bellissima. Bellissima perché c’era una gioia collettiva, un ottimo clima, meraviglioso. E c’era tanta goliardia, tanta voglia di divertimento. E cosa successe? Che quel giorno specifico Maurizio era in studio che discuteva con dei dirigenti. E nessuno di noi poteva entrare a far le prove e giocare. A un certo punto passeggio nei corridoi di Cinecittà, entro nel reparto dei costumi, vedo tra i tanti costumi questo costumone da canguro. Mi infilo questo costumone e entro nello studio e attraverso lo studio così. […] Si blocca tutto, si ferma quella tensione e Maurizio viene da me e fa: ‘No, no. Domani devi entrare così. Ed è stato così per due anni”