Canale5 senza Tribù: non tutto il male vien per nuocere
De La tribù – Missione India si è già detto tanto, troppo. Cast formato, location trovata, tutto preparato, ma alla fine il programma non è partito. Che la colpa, come ha dichiarato Silvio Testi proprio sulle nostre pagine, sia da imputare esclusivamente a RTI o ci siano colpe da spartire su più fronti – ricordiamo
De La tribù – Missione India si è già detto tanto, troppo. Cast formato, location trovata, tutto preparato, ma alla fine il programma non è partito. Che la colpa, come ha dichiarato Silvio Testi proprio sulle nostre pagine, sia da imputare esclusivamente a RTI o ci siano colpe da spartire su più fronti – ricordiamo infatti che la gestazione non era sembrata delle più facili – non è possibile verificarlo e in quest’occasione non ha nemmeno particolare importanza. Quel che conta invece è il risultato: del tanto pubblicizzato reality, che doveva avere al timone la solita Paola Perego, non si farà più nulla.
Molte le conseguenze, a partire da un cast che si è impegnato per qualcosa che non andrà mai in onda, fino alla perdita economica avuta per la realizzazione di tutti gli impianti in India, che non verranno utilizzati. Tutto finirà probabilmente in tribunale. Ma per Canale5, rete che avrebbe dovuto trasmettere il reality, si tratta veramente di una perdita? La risposta è no. Scrivevamo un anno fa, proprio in questo periodo, che Canale5 stava vivendo un momento particolarmente difficile. Tanti i flop di inizio stagione – da Il ballo delle debuttanti a Crimini bianchi -, che avevano costretto la rete a rivoluzioni di palinsesto non indifferenti, mentre il direttore Massimo Donelli si era dovuto esporre in prima persona per “rassicurare” gli spettatori.
Totalmente diverso l’inizio di stagione 2009/2010, nel quale la rete ha messo a segno dei colpi di tutto rispetto, non ultima la nuova edizione di Chi ha incastrato Peter Pan? col ritorno della coppia formata da Paolo Bonolis e Luca Laurenti. Ascolti boom inaspettati, share altissimi per programmi che hanno battuto anche concorrenti all’apparenza molto forti. Insomma, qualche caso isolato a parte, una partenza col botto. Come non citare, su tutti, i successi de L’onore e il rispetto 2 e del sempreverde C’è posta per te? Ma sarebbe stato lo stesso se nel palinsesto ci fosse stata La Tribù?
Probabilmente no. La Tribù – Missione India era senza dubbio il programma più a rischio di tutta la stagione, vuoi perché coi reality non si può mai prevedere l’eventuale successo o meno, vuoi perché il cast non sembrava poi così “attraente”. La storia televisiva ci ha insegnato che gli spettatori a volte si affezionano a programmi “da due soldi”, snobbando produzioni costose e pubblicizzatissime come sarebbe stata proprio La Tribù.
Basta guardare il passato recente dei reality nostrani, col grandissimo successo della scommessa La Talpa, incredibilmente non riproposta in questa nuova stagione e invece il flop de La fattoria 4 o del già citato Ballo delle debuttanti. Su che cosa avrebbe potuto puntare La Tribù per incuriosire il pubblico più dei suoi predecessori? Forse sull’astinenza da reality, visto il passato periodo estivo, ma l’arrivo del Grande Fratello 10 ne avrebbe probabilmente cambiato gli equilibri. E se veramente, come la sottoscritta ipotizza, fosse stato un flop, l’intera stagione della rete ne avrebbe risentito.
Non è un male insomma la mancata partenza de La Tribù. Paola Perego salva a priori la faccia – in caso di flop, il suo ruolo di “conduttrice da reality” sarebbe stato probabilmente ridiscusso – e tutto il cast evita dichiarazioni postume come “Ad averlo saputo, non avrei mai partecipato” oppure “Non mi aspettavo fosse un reality così trash. Io pensavo di partecipare ad un programma culturale!“.