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Campania, il Co.Re.Com lancia l’allarme: rischio camorra nelle Tv locali

Secondo il Co.Re.Com, Comitato regionale per comunicazioni in Campania, esiste nella regione un concreto rischio che la criminalità organizzata possa infiltrarsi nella gestione delle Tv locali. A lanciare l’allarme è Gianni Festa presidente del Comitato che ha dichiarato: In un momento di crisi economica per gli investimenti e di trasformazione epocale degli impianti di trasmissione,

di marina
pubblicato 23 Giugno 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 14:46


Secondo il Co.Re.Com, Comitato regionale per comunicazioni in Campania, esiste nella regione un concreto rischio che la criminalità organizzata possa infiltrarsi nella gestione delle Tv locali. A lanciare l’allarme è Gianni Festa presidente del Comitato che ha dichiarato:

In un momento di crisi economica per gli investimenti e di trasformazione epocale degli impianti di trasmissione, la sola azienda che dispone di una immediata liquidità, come ha avuto a sottolineare recentemente anche il Capo dello Stato, è la criminalità organizzata. Come abbiamo fatto sino ad oggi, proseguiremo il nostro impegno nella più assoluta legalità, rigore e trasparenza per evitare che il sistema dell’informazione televisiva possa essere preda di manovre speculative a tutto danno del pluralismo dell’informazione, della correttezza professionale, e del buon diritto ad essere informati.

E per mantenere le fila di una buona gestione delle Tv locali è stato consegnato a ogni emittente, operatore dell’informazione e editore un documento, il Vademecum per la corretta gestione delle Tv locali. In pratica, come hanno già fatto altre Regioni, è stato redatto un manuale scritto in collaborazione con l’AgCom in cui sono racchiuse tutte le normative in materia fino al recente Decreto Romani del 15 marzo 2010. Nel dettaglio viene spiegato come mettere in piedi una programmazione corretta che tenga conto degli obblighi, della tutela dei minori, delle garanzie del telespettatore, dei limiti dei messaggi pubblicitari, rispetto del pluralismo socio-politico, informando anche sui rischi sanzionatori che si corrono.

In Campania però il quadro dell’emittenza locale è piuttosto complesso e in questa molteplicità di strutture si innesta anche la crescente preoccupazione per le sorti della vertenza della Rai di Napoli in merito al taglio della storica trasmissione Neapolis, prodotta interamente dalla Rai di via Marconi. Il Comitato do Redazione del Tgr Campania ha annunciato perciò cinque giorni di sciopero.

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