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Camila Raznovich sogna Sanremo. Why not with Carlo Conti?

Per la conduttrice di Amore Criminale Sanremo è il sogno più grande

pubblicato 3 Giugno 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 06:00


Camila Raznovich è il volto settimanale della Social Vanity, ovvero l’intervista fattta su Facebook dai lettori di Vanity Fair. E le sue dichiarazioni riservano sorprese, oltre a gettare nuova luce su uno dei neo-acquisti più brillanti della tv di stato. Grazie ai suoi successi in seconda serata, da Amore Criminale a Tatami, l’ex volto di Mtv è riuscita a riproporsi con quella credibilità radical-chic che solo RaiTre ti sa dare.

Ora la vediamo come giurata misurata, ma mai paludata, di Lasciami cantare!, che è un il suo primo vero sdoganamento sulla più istituzionale ammiraglia Rai. Camila, al sottoscritto, è sempre apparsa meritevole per una qualità di fondo: l’intelligenza data per acquisita. Sia nel suo approccio schietto a Loveline, che nei primi passi a Select, è sempre stata una sorella maggiore di cui fidarsi e che ha imparato a stare al mondo, forte di esperienze di vita vera.

Guardandola in video, anche se non parlerà mai di massimi sistemi, ha quel plusvalore alla Bignardi che ti fa vergognare meno di guardare la tv. E, specialmente se rapportata agli opinionisti medi della tv di stato, la sua presenza è a dir poco confortante, perché sai che a parlare è una donna normale.

Voi direte, perché tutto questo panegirico? Perché si dà il caso che Camila ammetta quello che non ti aspetti:


“Mi piacerebbe condurre il Festival di Sanremo. Per chiunque faccia il mio lavoro è una grande sfida”.

Ora, Camila è un’ex veejay, come altre che abbiamo visto rilanciate dal Festival, da Victoria Cabello a Lucilla Agosti (quest’ultima dal Dopofestival con Elio). Quindi ha sicuramente esperienza musicale da vendere.

Se a questo aggiungete che a Lasciami cantare! sta già lavorando con Carlo Conti… per quanto mi riguarda potremmo avere la coppia ideale di Sanremo 2012. Stando agli ultimi rumors, infatti, Carlo Conti sarebbe in pole position, più di Fabrizio Frizzi, alla conduzione della prossima edizione.

Fermo restando che un presentatore istituzionale e preparato come lui è una garanzia (specie dopo la non-conduzione di Morandi), a Sanremo funzionano le combinazioni di personalità multi-generazionali. E l’impronta di Camila potrebbe dare al Sanremo dell’impiegatizio Carlo quel tocco di personalità in più, in termini di dialettica e modernità, oltre a contribuire alla sua direzione artistica.

Insomma, candidare la brava Raznovich alla conduzione di Sanremo può essere decisamente un’opzione. Magari con l’aggiunta di un terzo elemento comico di grido che smuova, va detto, l’algidità di lei e il perfezionismo di lui. Magari un Checco Zalone prestato da Mediaset? Ok, momento di fanta-tv finito.