Call the midwife, Rete 4 insiste con le serie tv cult (ma di nicchia)
Rete 4, dal 6 luglio, manderà in onda Call the midwife, serie tv inglese record d’ascolti che racconta le vicende di un gruppo di levatrici, seguendo così la direzione di altre produzioni trasmesse, come Downton Abbey, che puntano alla qualità e meno al numero di telespettatori
Rete 4 insiste nel proporre serie tv di enorme successo in Patria, ma che potrebbero, da noi, non avere la stessa popolarità. La rete diretta da Giuseppe Feyles, infatti, manderà in onda da domenica 6 luglio (salvo cambiamenti dell’ultimo minuto) Call the midwife, serie tv inglese che sulla Bbc ha raggiunto numeri record per il network, arrivando a diventare l’ “avversario” principale del costume drama per eccellenza di queste stagioni, ovvero Downton Abbey.
Call the midwife è tratto dal libro “Chiamate la levatrice” di Jennifer Worth, primo volume di una trilogia che contiene le memorie dell’autrice, che negli anni Cinquanta lavorò come levatrice a Londra. La serie tv prende spunto dal libro per raccontare il dopoguerra attraverso la prospettiva di un gruppo di giovani donne, al lavoro come levatrici nel convento “Nonnatus House” in un povero quartiere dell’East End londinese.
La serie, creata da Heidi Thomas, racconta così il lavoro di Jenny Lee (Jessica Raine), infermiera che si ritrova a dover affrontare una situazione molto lontana rispetto a quella benestante in cui era cresciuta. Al suo fianco, altre infermiere, come Camilla Browne (Miranda Hart) e Beatrix Franklin (Helen George), tutte alle prese con la professione che richiede la loro presenza accanto a donne in procinto di partorire, ma anche con la vita privata, tra amori e ambizioni che si scontrano con la realtà. La serie racconta anche la vita delle suore del convento dove vivono, come Sorella Julienne (Jenny Agutter), a capo del convento, Sorella Evangelina (Pam Ferris) e Sorella Monica Joan (Judy Parfitt).
Con una rappresentazione fortemente realistica e femminile dell’Inghilterra degli anni Cinquanta, Call the midwife ha ottenuto ascolti record in Patria grazie ad un racconto che porta il pubblico alla scoperta di una categoria di lavoratrici che permisero, in quartiere povero come quello in cui operano, di salvare numerose vite e di aiutare le donne inesperte a dare alla luce i loro bambini. Una serie che, insomma, entra nella Storia attraverso vicende e luoghi che racconta la Gran Bretagna meno elegante ma più bisognosa ed in cerca di riscatto.
Call the midwife ha debuttato nel 2012, ottenendo subito gli ascolti più per una serie della Bbc da dieci anni a questa parte: la prima stagione, che ha debuttato con 9,8 milioni di telespettatori, ha aumentato il pubblico fino agli 11,4 milioni del finale di stagione. Lo speciale natalizio del 2012 ha ottenuto 10,1 milioni di telespettatori, andando quasi a pareggiare con quello di Downton Abbey, visto da 10,2 milioni di persone.
Come detto, sarà difficile che Call the midwife possa raggiungere ascolti particolarmente alti su Rete 4: esclusa la questione del periodo di messa in onda Downton Abbey ha insegnato che il pubblico italiano (ma non solo, come abbiamo spiegato tempo fa) non apprezza in larga scala produzioni del genere, non percependo un particolare legame con vicende legate alla Storia di altri Paesi e, quindi, lontane da come la nostra Nazione stesse affrontando lo stesso periodo.
Questo non deve servire da giustificazione per non mandare in onda serie tv che, al di là del coinvolgimento che può provocare su un vasto pubblico, è indubbiamente una produzione di qualità. Rete 4, che già con Downton Abbey ed Hatfields & McCoys (diverso è il discorso per La Bibbia, che ha permesso alla rete di ottenere ascolti che hanno superato i tre milioni di telespettatori) si è spinta verso lidi narrativi distanti dalla storia italiana, ottenendo per questo ascolti non eclatanti ma soddisfando la ricerca di un pubblico di nicchia verso racconti che superassero i nostri confini, dunque prosegue sulla strada delle serie tv pronte a diventare cult anche da noi, ma per pochi.