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Calcio e Tv, il connubio perfetto in un libro di Massimo De Luca e Pino Frisoli

Si intitola Sport in Tv – storia e storie dalle origini a oggi (Eri-Rai, euro 16, pagg.192) il libro scritto da Massimo De Luca e Pino Frisoli. Nel testo è analizzato il felice connubio tra sport e televisione, dagli albori alle pay-tv. Infatti, tra i primi generi televisivi oltre agli immancabili quiz e al varietà

di marina
pubblicato 19 Maggio 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 15:39

Si intitola Sport in Tv – storia e storie dalle origini a oggi (Eri-Rai, euro 16, pagg.192) il libro scritto da Massimo De Luca e Pino Frisoli. Nel testo è analizzato il felice connubio tra sport e televisione, dagli albori alle pay-tv.

Infatti, tra i primi generi televisivi oltre agli immancabili quiz e al varietà coscialunga, c’è sempre stato lo sport con in prima fila il calcio. Certo,le trasmissioni tv delle origini erano un po’ diverse poiché la tecnologia allora non consentiva le dirette e dunque, per molti anni fu la radio a dominare nelle cronache dai campi.

Un racconto privilegiato quello di Massimo De Luca che dall’osservatorio della Domenica Sportiva, trasmissione nata nel 1953, in pratica con la Tv, spiega che forse è nella longevità di questa produzione il segreto dell’amore del pubblico per il calcio televisivo. Spiega De Luca in proposito:

Averla riportata al centro del dibattito calcistico domenicale, senza snaturarne la qualità, è un investimento destinato a fruttare anche in futuro. I giovani se ne stavano allontanando. Averli riconquistati, in percentuali significative, significa aver effettuato una nuova semina, i cui frutti matureranno e si vedranno anche a distanza. Se, nel frattempo, non se ne saranno sviliti il tono e i contenuti.


La Domenica sportiva era una trasmissione unica, non solo perché andava in onda praticamente in un monopolio televisivo, ma perché non si è mai piegata per questo su se stessa. Lavorare per la tv di Stato, negli anni ’60 o ’70 dello scorso secolo, rappresentava non solo un privilegio ma una responsabilità nei confronti del Paese. Ogni capostruttura sentiva la necessità di partecipare alla crescita culturale e economica dell’Italia e dunque ogni innovazione, forse proprio perché non esisteva ancora l’Auditel, era vissuta come una forma di rispetto da riservare al telespettatore. Nasce così alla Domenica Sportiva, negli anni ’70 la rivoluzione della moviola. Spiega De Luca:

C’è stato certamente un abuso (ricordo addirittura un’istigatoria “classifica della moviola” che, nell’Appello del Martedì ’91-’92 su Italia 1, riscriveva la graduatoria secondo i giudizi che, in studio, venivano dati dei singoli episodi), ma abolirla è praticamente impossibile. Ogni volta che, per esigenze di tempo, proviamo a eliminare qualche episodio, subito piovono mail di insulti e accuse come se volessimo, in malafede, tenere nascosto qualcosa. Ne siamo un po’ prigionieri, ma, alla DS, cerchiamo di interpretarla in maniera sdrammatizzante.

Per la serie: la classe non è acqua. E infatti un capitolo è dedicato a “Telecronisti: dai maestri agli urlatori”. Racconta De Luca:

Ho avuto la fortuna di lavorare con i Grandi della nostra professione, essendone anche amico: da Martellini a Ciotti, da Alberto Giubilo a Giordani. Per cui, forse, non posso essere obbiettivo. Ma, a confronto della loro classe, della capacità di partecipare un’emozione senza enfatizzarla all’eccesso, alcuni urlatori di oggi mi irritano profondamente. Si pongono quasi come se fossero più importanti loro dell’evento che commentano. Insopportabile.

E oggi? Tra pletore di giornalisti-tifosi. Chiosa De Luca:

Non amo la figura del giornalista-tifoso che finisce col recitare una parte che, sarà, inevitabilmente contrapposta a un’altra. Ancora meno amo quella autentica aberrazione che, secondo me, è rappresentata dalla telecronaca tifosa. Il pubblico si abitua a sentirsi dire solo ciò che gli sta bene, ciò che asseconda il suo tifo. Automaticamente, se, in tutta onestà, cerchi di sostenere una tesi diversa, vieni ricoperto di insulti (come è capitato a me). Teocoli è una cosa diversa: lui è il tifoso-tifoso e basta, senza pretesa di autorevolezza. Ma con grande passione e competenza.

[Via |
StoneIsland Football Blog
]