Caduta Libera, gaffe durante il gioco: compare una parolaccia (Video)
Durante una puntata di Caduta Libera, una parolaccia è comparsa all’interno di una manche del gioco, restando in onda per qualche tempo e creando qualche imbarazzo
Anche in giochi dove le domande sono precedentemente preparate dagli autori, il rischio gaffe è in agguato. Ce lo ha dimostrato la puntata di Caduta Libera di ieri, 10 ottobre 2018, quando per qualche secondo sullo schermo il pubblico si è ritrovato a leggere una parola non proprio adatta alla fascia del preserale ed, in generale, al pubblico familiare che segue il game show.
E’ successo che, durante una manche del gioco condotto da Gerry Scotti, il campione Alberto ed una sfidante hanno dovuto confrontarsi con le “parole mimetizzate”, uno dei giochi speciali inseriti all’interno del programma. Per chi non ne fosse a conoscenza, è una manche in cui i concorrenti devono individuare una parola all’interno di un gruppo di diciotto lettere, avendo solo un indizio sul contesto a cui appartiene la parola.
Nel caso di ieri, la parola da trovare era “cloro” e l’indizio “in piscina”. Come da regolamento, ogni volta che uno dei concorrenti sbaglia, la stringa di lettere si accorcia, ampliando le possibilità di dare la risposta esatta. Solitamente la stringa rimane molto confusa fino quasi alla fine, ma ieri sera qualcosa non è andato per il verso giusto.
Forse gli autori erano sicuri che i concorrenti avrebbero trovato subito la parola esatta, oppure si sono semplicemente distratti nel preparare la stringa, senza rendersi conto che, eliminando le varie lettere di troppo, si sarebbero ritrovati con una parolaccia in sovrimpressione durante il gioco.
Il primo ad accorgersene è stato il campione, che ha accennato un timido “è comparsa una parolaccia”, mentre Scotti, cercando di non peggiorare la situazione, ha elegantemente glissato ed atteso (o meglio, sperato) che qualcuno indovinasse il prima possibile. Ahimè, questo non è accaduto, e la parolaccia è rimasta in onda per qualche secondo, senza che si potesse togliere dallo schermo.
D’altra parte, nelle “parole mimetizzate” spesso compaiono altre parole che non sono quella esatte, ma mai una come questa che, al contrario del nome del gioco, non era mimetizzata per niente.