Buona Domenica e i gravi fatti di cronaca

Leggo su La Repubblica – non nelle pagine degli spettacoli ma in collocazioni deputate alla cronaca – che oggi Paola Perego, a Buona Domenica, esprimerà solidarietà – a nome di tutti i colleghi – nei confronti dell’autore televisivo Gianfranco Scancarello, uno dei sei arrestati per i fatti di Rignano.
Ora.
Io non sono colpevolista né innocentista. Non sono niente che finisca per -ista.
Voglio credere nella giustizia, voglio credere nelle indagini e nei processi. Ritengo che i battage mediatici a colpi di slogan non facciano bene agli innocenti, ai colpevoli, alle vittime. Ritengo che la televisione dovrebbe disinteressarsi dei fatti di cronaca, se non fosse per informare e riportare, oggettivamente, freddamente, senza giudizi, come se fosse tutto Un giorno in pretura. Ritengo che quando si avverta la necessità di commentare, ecco, ci dovrebbe essere uno spazio che è chiaramente di commento, di giudizio personale.
Ritengo, soprattutto, che sarà la giustizia a stabilire se Scancarello, come gli altri cinque arrestati, sia o meno colpevole, sia o meno innocente.
Ma c’è una cosa che qualcuno deve dire, e mi piace farlo. Mi piace chiedermi perché un programma di mero intrattenimento della domenica pomeriggio debba esprimere solidarietà nei confronti di un autore televisivo. Non ci fosse stato, un autore televisivo implicato, nessuno avrebbe pensato a esprimere solidarietà in diretta al benzinaio cingalese.
Questo sì, è profondamente ingiusto. Che qualche milione di persone si debba subire un’arringa difensiva sulla fiducia da parte di un programma televisivo, solo perché la persona in questione ci lavora.
Ora, vi prego, Signori di Buona Domenica. Esprimete solidarietà nei confronti della Giustizia. Qualunque sia l’esito finale. Sarebbe l’atto più bello per un’Italia che ha sempre più bisogno di pensare.