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Diciamolo con una canzone: Dimmi che credi

Cara Tv, dimmi che credi come ci credo io. Buon 2019!

pubblicato 1 Gennaio 2019 aggiornato 31 Agosto 2020 18:30

Al centro del discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella della sera dell’ultimo anno ci sono stati i cosi detti “buoni sentimenti“. Il nostro Presidente ha parlato cioè dell’esempio quotidiano della gente comune che tutti i giorni si prodiga per il sociale, per la solidarietà, rappresentando quel senso civico che purtroppo viene poco rilanciato in quel mondo parallelo -che non sempre è quello reale- diffuso attraverso il web ed i social in particolare.

Mattarella ha detto agli italiani di non aver paura di manifestare i buoni sentimenti, che ci rendono tutti migliori. Un “ti voglio bene” in più non fa male a nessuno e se nell’universo social e televisivo dominano spesso astio, intolleranza ed insulto, come il classico incidente dell’altra corsia che spinge spesso gli automobilisti a rallentare e a provocare nuovi incidenti, il nostro Presidente ci spinge a praticare e a manifestare quelli che in molti liquidano, in maniera affrettata, come “buoni sentimenti”.

Come già detto il mondo della televisione spesso e volentieri cavalca l’assurdo rumore proveniente da liti, scazzi, parolacce, insulti, proprio per accendere l’interesse del pubblico “dell’altra corsia”, un po’ per mere questioni commerciali, un po’ per dire “ci sono ancora!“. L’augurio del Presidente Mattarella andrebbe esteso anche alla nostra televisione e al mondo social.

Sta per iniziare un nuovo anno televisivo fatto anche di confronti, scontri, duelli e sinonimi vari. L’auspicio è che si faccia sempre di più una televisione “per” e non solo una televisione “contro“. Che ciascun operatore televisivo cerchi di fare al meglio il proprio lavoro senza per forza ostentarlo inutilmente e che tutto ciò che ruota attorno al mondo televisivo abbia sempre rispetto verso il lavoro altrui, cosa questa che purtroppo avviene sempre di meno.

Buon 2019 cara Tv! Dimmi che credi, come ci credo io…

Dimmi che credi

Se tu ragazzo cercherai nella stagione dei tuoi guai
un po’ d’amore, un po’ d’affetto,
e nella notte griderai, in fondo al buio troverai
solo il cuscino del tuo letto.
Non devi piangere, non devi credere
che questa vita non sia bella,
per ogni anima, per ogni lacrima,
nel cielo nasce un’altra stella.
Molti si fuggono, altri si estasiano
e non troviamo mai giustizia,
e non si parlano, e poi si perdono
perché non si amano abbastanza.
Tu non ti arrendere, non ti confondere,
apri il tuo cuore all’universo,
che questo mondo sai, bisogna prenderlo,
solo così sarà diverso.
Dimmi che credi, dimmi che credi, come ci credo io,
in questa vita, in questo cielo, come ci credo io.
Il tuo sorriso tra la gente passerà forse indifferente,
ma non ti sentirai più solo, sei diventato un uomo.
E nella notte cercherai, nella stagione sei tuoi guai,
un po’ d’amore, un po’ d’affetto,
e disperato griderai, in fondo al buio troverai
solo il cuscino del tuo letto.
Non devi piangere, non devi credere
che questa vita non sia bella,
per ogni lacrima, per ogni anima,
nel cielo nasce un’altra stella.
Dimmi che credi, dimmi che credi, come ci credo io,
in questa vita, in questo mondo, come ci credo io.
Tu non ti arrendere, non ti confondere, apri il tuo cuore all’universo,
che questo mondo sai, bisogna prenderlo, solo così sarà diverso.
Non devi piangere, non devi credere
che questa vita non sia bella,
per ogni anima, per ogni lacrima,
nel cielo nasce un’altra stella.
Eh sia, eh sia.