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Bruno Vespa contro la Rai: “Indignato per il trattamento riservato a Porta a porta”

Bruno Vespa in polemica con la scelta della Rai di non citare Porta a porta durante la celebrazione dei 100 anni del servizio pubblico.

6 Ottobre 2024 16:10

Si è svolta ieri sera, a Roma, nella cornice del Palazzo dei Congressi, la festa per la celebrazione dei 100 del servizio pubblico radiotelevisivo. Ricorre oggi, infatti, l’anniversario del primo annuncio radiofonico, risalente al 6 ottobre 1924. Per l’occasione questa sera andrà in onda uno speciale su Rai 1, per concludere anche i festeggiamenti legati ai 70 anni della Rai. Bruno Vespa, ieri sera, era fra i presenti all’evento, ma a un certo punto avrebbe deciso di abbandonarlo.

A comportare la decisione del giornalista la mancata citazione di Porta a porta fra i titoli storici del servizio pubblico. “Ieri sera alla celebrazione dei 100 anni radio e 70 televisione sono stati ricordati tanti buoni programmi, da Mixer a Chi l’ha visto. Non una parola sui 30 anni di Porta a porta. Cambiano le stagioni, ma l’anima profonda della Rai resta sempre dalla stessa parte” ha comunicato su X Vespa stamane.

Dagospia, che ha accolto anche una lettera inviata dall’ex direttore del Tg1, spiega che i responsabili dell’evento sarebbero stati Pierluigi Colantoni, direttore Sviluppo nuovi format, e Marco Zela, direttore delle relazioni esterne e comunicazione corporate. Al momento da parte della Rai non è arrivata alcuna presa di posizione o chiarimento al riguardo.

Colpisce, che all’indomani delle nuove nomine dei vertici Rai, Vespa, considerato in questi mesi uno dei volti Rai più vicini all’attuale esecutivo, prenda posizione contro viale Mazzini. Per molti aspetti un colpo a sorpresa, che solleva dubbi e curiosità, per ora senza risposte.

Ci si può appigliare solo a un aneddoto del passato evocato sui social da Massimo Falcioni, che ha ricordato un’altra polemica di Vespa. Era il 2011: si trattava della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. All’epoca il giornalista abbandonò lo studio che condivideva con Pippo Baudo alla conduzione di Centocinquanta.

Lo show, che aveva lo scopo di ripercorre la storia d’Italia, previde una celebrazione dei volti televisivi più rappresentativi. Fra questi apparve sugli schermi anche Michele Santoro, scelta non gradita da Bruno Vespa, che, indignato, abbandonò lo studio, senza più tornare nel programma. La foto di Santoro non finì però nelle inquadrature, non venendo mai vista dal pubblico da casa, come ha ricordato in un’intervista alcuni anni fa Pippo Baudo a TvBlog.

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