Home L'aria che tira Bruno Vespa: “Hitler andò al potere democraticamente”. Lo disse anche Ricciardi dei Cinque Stelle, ma la reazione in studio fu diversa

Bruno Vespa: “Hitler andò al potere democraticamente”. Lo disse anche Ricciardi dei Cinque Stelle, ma la reazione in studio fu diversa

Bruno Vespa a L’Aria che tira sostiene che Hitler “andò al potere democraticamente”. Un mese fa nello stesso studio Roberto Ricciardi pronunciò le stesse parole, ma le reazioni furono decisamente diverse. La replica di Parenzo

7 Novembre 2024 17:25

Sia Hitler che Mussolini sono andati al potere democraticamente, poi è successo quello che è successo”. E’ il pensiero di Bruno Vespa, intervenuto giovedì mattina a L’Aria che tira, nell’ambito del tour promozionale del nuovo libro, “Hitler e Mussolini, l’idillio fatale che sconvolse il mondo”.

Un intervento che non ha visto l’opposizione di David Parenzo che, al contrario, circa un mese fa si scatenò contro Roberto Ricciardi, reo di aver pronunciato parole non troppo diverse da quelle del giornalista aquilano.

Fino a prova contraria, nel 1933 Hitler non ha fatto un colpo di stato, ma ha vinto delle elezioni”, dichiarò il deputato dei Cinque Stelle. “Il tema è che Hitler nel 1933 ha vinto delle elezioni democratiche. E Hitler nel 1933 non era tanto diverso da quello che si è rivelato dopo. Sto dicendo che è arrivato al potere tramite delle elezioni democratiche”.

Un errore capita a tutti, volevo darle la possibilità di correggersi”, affermò Parenzo, a cui si aggiunsero in rapida successione gli ammonimenti di Alessandra Sardoni e, soprattutto, di Antonio Caprarica: “Questa conversazione è un buon prologo al tema del campo largo, perché se queste sono le idee di democrazia e storia dei Cinque Stelle non vedo una possibile un’alternativa per i prossimi cinquant’anni in questo Paese. Da elettore progressista sono terrorizzato. Hitler non vinse le elezioni del 1933. Prese più voti, la sua era una maggioranza relativa e c’erano altre possibilità di coalizione. Non furono sperimentate perché fu un colpo di stato. La democrazia non c’entra nulla”.

Mettendo in secondo piano il dibattito storico, stupisce piuttosto la disparità di trattamento avvenuta nel medesimo contesto, con Vespa che tra le altre cose non è stato accusato di aver studiato “sul sussidiario di Topo Gigio”, come invece accadde nel caso di Ricciardi.

Interpellato sulla questione, Parenzo spiega a TvBlog: “L’oggetto non era tanto in quelle frasi lì, ma in quello che aveva detto alla Camera, ossia che ‘nella storia chi ha gettato le bombe atomiche è stata una democrazia, chi ha fatto l’Olocausto è stata una democrazia, chi sta mettendo seriamente in pericolo tutta l’area del Medioriente, e chi sta facendo una strage è Israele, una democrazia’. La parte surreale che gli contestammo fu soprattutto quella dell’Olocausto condotto da una democrazia. Ricciardi parlò degli anni successivi. Poi gli si può concedere che sia stato un lapsus, ma non disse la stessa cosa di oggi”.

Tornando a Vespa, va segnalato inoltre un divertente botta e risposta con lo stesso conduttore a proposito delle interruzioni pubblicitarie. “La pubblicità è sacra pure per noi”, ha commentato il volto Rai. “Però voi avete il canone, caro direttore”, ha ribattuto prontamente il padrone di casa. “Io ci rinuncerei volentieri per lottare a mani nude e sarebbero cavoli amari – ha controreplicato Vespa – rinuncerei al canone in cambio della pubblicità libera. Ma forse a Mediaset non la prenderebbero tanto bene”.

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