Bruno Vespa fa Piazza pulita (di polemiche). In ritardo?
La Rai in subbuglio per così poco? Stando a un rumor pubblicato su Dagospia, tempio del pettegolezzo d’elite, i piani alti di Viale Mazzini starebbero su tutte le furie per la messinscena di Porta a Porta allestita nello speciale Piazza Grande. Venerdì sera, nel momento di massimo ascolto (pare che la trasmissione sia schizzata alla
La Rai in subbuglio per così poco? Stando a un rumor pubblicato su Dagospia, tempio del pettegolezzo d’elite, i piani alti di Viale Mazzini starebbero su tutte le furie per la messinscena di Porta a Porta allestita nello speciale Piazza Grande.
Venerdì sera, nel momento di massimo ascolto (pare che la trasmissione sia schizzata alla fine ad una media del 18% con 4 milioni di telespettatori, un vero evento per Raidue extra-Isola), Bruno Vespa ha allestito un teatrino, che vedeva in maschera i soliti luminari del presenzialismo tv.
A cominciare da un Mirabella dannunziano e un Cecchi Paone odissiaco, passando per nuovi adepti del trash come il conduttore di Voyager, Roberto Giacobbo, eccezionalmente nei panni di Marcantonio. Per non parlare delle signore, da un’Anna La Rosa ormai in cassa integrazione nel ruolo di Giuseppina Bonaparte a Irene Pivetti, miracolata dalla parrucca di Cleopatra. Padroni di casa i conduttori della Piazza quotidiana, Magalli nei panni di Napoleone e Monica Leofreddi nelle vesti di Penelope. Insomma, una roba davvero squallida, con un giornalista istituzionale come Bruno Vespa chiamato a moderare un salotto con le “coppie storiche della politica”.
C’è chi insinua che questo farsa avesse scopi puramente markettari (visto che è tempo di promozione editoriale per Vespa e guarda caso il suo ultimo libro riguarda gli amori blasonati). Ma, soprattutto, i dirigenti Rai avrebbero ritenuto indecoroso, per una tv di stato, degradare un marchio giornalistico a scopi di frivolo intrattenimento (la grafica, la sigla e l’intero studio vedevano riprodotti fedelmente lo stile di Porta a Porta).
Fermo restando che certe accuse denotano una spettacolarizzazione latente già nella seconda serata di Raiuno, una domanda sorge spontanea. Dov’erano gli addetti ai lavori quando l’anno scorso andava in onda lo stesso siparietto, ma con un’aggravante: l’esecuzione in contemporanea di Saddam Hussein?
Si dà il caso, infatti, che il giorno in cui Bruno Vespa se la spassava in differita su Raidue, con la consueta regia di Michele Guardì, Saddam Hussein era appena stato giustiziato. Così il Tg1 dedicava uno speciale in seconda serata a una notizia epocale, mentre Vespa si mangiava le mani per essersi dato alla leggerezza nella serata sbagliata.
Su questo bisognerebbe puntare l’attenzione, non sul format storico-demenziale già inaugurato lo scorso anno da Guardì, con formula praticamente identica e senza che ci fosse un libro a tema da presentare. L’aspetto sconcertante di tutta questa vicenda è che Vespa ha già ampiamente promosso il suo panettone cartaceo e non ha bisogno di andare all’Oroscopo per questo. A quanto pare, lo fa perchè si diverte…