Home Rai 1 Brunetta scrive alla Commissione di Vigilanza: “In Rai invitati solo gli esponenti del Nuovo Centrodestra”

Brunetta scrive alla Commissione di Vigilanza: “In Rai invitati solo gli esponenti del Nuovo Centrodestra”

L’ex ministro sostiene che “si sta assistendo ad un simpatico ‘giochino delle tre carte’, in base al quale vengono invitati come ospiti solo gli esponenti del ‘Nuovo Centrodestra’, tentando, in tal modo, di far passare il messaggio distorto che Ncd sia l’unico partito d’area, dimenticando Forza Italia”

pubblicato 29 Novembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 11:18

Già qualche giorno fa Renato Brunetta si era rivolto all’AgCom per lamentare il “moltiplicarsi delle presenze televisive a vantaggio esclusivo del soggetto politico denominato ‘Nuovo Centrodestra’” in Rai a partire dal 16 novembre. Il capogrupppo di Forza Italia alla Camera aveva anche preparato una schede che dava conto in dettaglio delle presenze nei principali telegiornali e nei programmi di approfondimento della Rai degli esponenti del Ncd in meno di una settimana. Risultato: 28 tra inviti e interviste.

Ieri Brunetta ha annunciato la presentazione di un’interrogazione in Commissione di Vigilanza Rai, “affinché vengano riequilibrate al più presto le presenze e i tempi di intervento degli ospiti politici, in tutte le trasmissioni di approfondimento e i telegiornali Rai”.

Secondo l’ex ministro infatti in molti casi “si sta assistendo ad un simpatico ‘giochino delle tre carte’, in base al quale vengono invitati come ospiti solo gli esponenti del ‘Nuovo Centrodestra’, tentando, in tal modo, di far passare il messaggio distorto che Ncd sia l’unico partito d’area, dimenticando Forza Italia”.

Ad essere sotto accusa sono sempre i programmi Rai e i telegiornali della tv pubblica. La mossa di Brunetta sembra essere strumentale ai fatti politici che si sono registrati negli ultimi giorni: la scissione del Pdl in Forza Italia e Nuovo centrodestra (esemplificata plasticamente ieri sera dalla puntata di Servizio Pubblico). Nulla di più, anche perché i dati offerti dal deputato non paiono nemmeno così scandalosi, né tantomeno davvero precisi (senza dimenticare l’attenzione mediatica riservata nelle ultime ore al Cavaliere). Fermo restando che alla fine non contano soltanto i minuti di esposizione mediatica, ma anche il contenuto di una determinata ospitata o intervista.

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