Brie Larson protagonista di Lessons in Chemistry per Apple, che ha troppi utenti gratuiti
La piattaforma di streaming Apple prova il rilancio con sempre nuovi titoli ma al momento la maggior parte dei suoi abbonati è nel periodo gratuito
Brie Larson premio Oscar per Room e volto di Captain Marvel per gli appassionati di film blockbuster, sarà la protagonista e produttrice di Lessons in Chemistry una nuova serie tv ordinata da Apple.
Scritta da Susannah Grant (nomination all’Oscar per Erin Brockovich), la serie è prodotta, oltre che dalla stessa Larson, da Aggregate Films di Jason Bateman già dietro ai successi di Ozark di Netflix, The Outsider di HBO e A Teacher di FX. Apple ha superato la concorrenza di varie altre piattaforme e canali cable, ordinando subito a serie il progetto, come fa sempre con le sue produzioni.
Lessons in Chemistry è basata sul primo romanzo di prossima uscita di Bonnie Garmus, un’autrice che finora ha sempre lavorato a scritti scientifici. Ambientata negli anni ’60, la serie vedrà Larson nei panni di Elizabeth Zott una ragazza che sogna di diventare una scienziata ma vive in una società che vuole le donne destinate solo al focolare domestico. Quando Elizabeth rimane incinta, si ritrova sola, licenziata dal laboratorio in cui lavorava e abbandonata da tutti.
Decide così di reinventarsi come solo le mamme single sanno fare. Accenta un ruolo come conduttrice di uno show di cucina in tv e finirà per insegnare alle donne e agli uomini all’ascolto non solo le ricette ma anche qualche nozione di scienza.
Il romanzo uscirà soltanto nel 2022 e al momento sarà pubblicato in almeno 35 paesi. Brie Larson dovrebbe anche essere protagonista per Apple di un progetto sull’autobiografia di Amaryllis Fox una spia della CIA. Annunciato a marzo del 2019 il progetto è stato rallentato in fase di scrittura e poi dal Covid-19 che ha complicato i programmi di Larson e le riprese di Captain Marvel 2.
Apple e il problema degli utenti gratis
Intanto però la piattaforma di streaming deve fare i conti con i numeri del servizio. Se Netflix recentemente ha annunciato di aver superato i 200 milioni di abbonati, e Amazon è presente in 240 paesi, Apple ha indubbiamente una penetrazione più limitata. Non solo la piattaforma è in circa 100 paesi del mondo ma è troppo legata al mondo iOs, non ha così per esempio un app per Android (anche se Apple Tv+ è visibile via browser) e non è su tutte le Smart Tv.
Secondo la ricerca di MoffettNathan riportata da Variety, il 62% degli abbonati americani è ancora nel periodo gratuito che Apple offre a chi acquista un suo device. La piattaforma è nata a novembre 2019, l’anno gratis per questi utenti è stato spostato prima a febbraio 2021 e poi a luglio 2021. Una mossa necessaria visto che nel periodo tra ottobre e dicembre anche a causa della pandemia, il numero di prodotti rilasciati è stato ridotto (per non dire azzerato).
Apple non avendo titoli da catalogo in seconda, terza o quarta visione come i suoi concorrenti, deve puntare tutto sulle produzioni originali ma queste non possono da sole garantire la stessa fedeltà e varietà di abbonati. Per questo solo il 30% degli abbonati gratuiti sarebbe disposto a rinnovare al costo di 4,99 $ al mese (in Italia Euro).
Film e serie tv di qualità come quelle lanciate dalla piattaforma da Ted Lasso a The Morning Show, non bastano a garantire il successo di una piattaforma che nella testa e nella conoscenza degli utenti viene dietro Netflix, Prime Video, HBO Max, Hulu, Disney+, Starz. Pur senza dare numeri Apple ha svelato come il debutto della seconda stagione di Servant ha visto raddoppiare gli spettatori rispetto alla prima, con ottimi risultati anche in Messico, Spagna e Francia. Ma non dando alcun parametro e dicendo solamente che ha raggiunto Ted Lasso e Defending Jacob, considerati di successo da Apple, è difficile capire il peso della serie nella piattaforma e nella conoscenza dello spettatore.
Sicuramente Apple è decisa a rilanciare. Tra voci che la vorrebbero vicina all’acquisto del catalogo MGM e la decisione di rilasciare gli episodi settimanalmente così da avere ogni settimana un prodotto nuovo oltre a lanciarne altri. E poi in fondo per la società l’importante è che si vendano smartphone, tablet e pc, le serie tv sono solo un costoso valore aggiunto al servizio.