Bridgerton, Simone Ashley sarà la protagonista della seconda stagione della serie tv Netflix
Vista in Sex Education, l’attrice sarà Kate e farà innamorare il bel Lord Anthony sfidando la storia con una nobildonna di origini indiane
La seconda stagione di Bridgerton su Netflix si prepara ad accogliere una nuova protagonista nella Londra di fine ‘800 immaginata da Chris Van Dusen e dalla staff della casa di produzione Shondaland di Shonda Rhimes.
Simone Ashely, vista in Sex Education sempre su Netflix (nei panni di Olivia), sarà Kate Sharma, la ragazza di cui si innamorerà Sir Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey) nel corso della seconda stagione. Come infatti anticipato anche in occasione del rinnovo, coerentemente con la scansione dei romanzi di Julia Quinn da cui la serie è tratta, Bridgerton abbandonerà la vita della coppia Daphne – Simon raccontata nella prima stagione, per concentrarsi sul figlio maggiore della casata nobiliare, Lord Anthony Bridgerton.
La stagione è infatti basata sul romanzo The Viscount Who Loved Me – Il visconte che mi amava e di fatto anticipata dal finale della prima in cui proprio il personaggio di Anthony dichiarava di voler abbracciare a pieno il suo ruolo di visconte. Nei nuovi episodi, le cui riprese partiranno a breve e che dovremmo vedere entro l’anno (sarà il “regalo di Natale” 2021 di Netflix?), seguiremo proprio la ricerca di Anthony della donna ideale da sposare.
Anthony si innamorerà di Kate Sharma una ragazza appena arrivata a Londra, intelligente e tenace che non sopporta gli sciocchi e presuntuosi, incluso lo stesso Lord Bridgerton. Anche in questa stagione, quindi, la serie continua a rompere le convenzioni immaginando un mondo ideale dell’alta società di fine ‘800 multi-raziale e inclusivo. Così la protagonista e interesse amoroso di Lord Anthony è di origini indiane, si chiama Kate Sharma e non Kate Sheffield come nel romanzo.
Una rilettura della storia che già nella prima stagione aveva visto l’introduzione di diversi personaggi black, compresa la Regina Charlotte, che hanno rappresentato una distorsione della realtà a favore della modernità del racconto. In fondo è pur sempre un’opera di finzione e non un documentario, quindi anche queste licenze storiche possono essere accettabili in nome di una narrazione più in linea col gusto contemporaneo e globale di Netflix e dei suoi fruitori. E il pubblico ha evidentemente apprezzato al punto che la serie è diventata la più visualizzata conoltre 82 milioni di utenti, secondo i parametri della piattaforma.
Il cambio di protagonisti non vuol dire abbandonare quelli passati. Oltre all’introduzione di nuovi personaggi gran parte dei volti della prima stagione saranno riportati anche nella seconda per non abbandonare le storie che più hanno conquistato il pubblico, senza al contempo tradire la struttura dei romanzi costruiti ciascuno su uno degli eredi Bridgerton.