Breaking Bad, questa notte il finale della serie diventata cult grazie ad internet
Questa notte sulla Amc andrà in onda il finale di Breaking Bad, la serie tv che è arrivata a cinque stagioni sfruttando la forza di internet, oltre che una storia forte
Domenica scorsa era la volta di “Dexter”, questa notte, invece, a finire sarà “Breaking Bad”. Due serie tv che hanno nel mondo milioni di fan si chiudono nel giro di una settimana ma, se nel caso della prima c’è stato un clamore più contenuto (anche per via del finale che i produttori hanno difeso), per lo show di Amc si tratta di un finale tra i più attesi per una serie tv.
Cinque stagioni, 62 episodi, ascolti fino all’anno scorso in media con la rete: “Breaking Bad” non ha mai avuto successo per i numeri ottenuti, quanto per la cura e l’interpretazione del racconto, che ha rotto gli schemi di una tv che vuole a tutti i costi avere un lieto fine per i propri personaggi e che non si fa problemi a prendersi tutto il tempo necessario per farli evolvere.
In onda da cinque anni, lo show di Vince Gilligan non ha mai superato i tre milioni di telespettatori di media, almeno fino alla prima parte della quinta stagione: gli episodi finali, in onda dallo scorso agosto, hanno regalato a “Breaking Bad” numeri da record, con il penultimo episodio visto da 6,5 milioni di telespettatori, record che manco a dirlo sarà superato con il finale.
Festeggia la Amc, che non voleva proprio chiudere lo show con una stagione da sedici puntate. Il network, sempre attento ai budget delle proprie serie, due anni fa si mise d’accordo con la Sony Picture Television per far finire il telefilm alla quinta stagione. Ma se la rete voleva sei-otto episodi per raccontare il finale delle vicende di Walter White (Bryan Cranston), gli autori ed i produttori hanno rifiutato l’offerta, tanto da iniziare a contattare altri network per sapere se qualcuno potesse trasmessere una “vera” stagione finale della serie. Fortunatamente, Amc ci ha ripensato, ed ora non si pente, tant’è che per trenta secondi di spot nell’ultimo episodio pare che abbia chiesto tra i 300 mila ed i 400 mila dollari.
Ma a cosa è dovuto il boom dei numeri di questa serie che fino all’anno scorso era considerata di nicchia? Oltre al passaparola, ad aver contribuito a questo aumento di pubblico sarebbe stato Netflix. La piattaforma on demand che permette di vedere film e serie tv dal proprio computer ha infatti permesso a molti telespettatori incuriositi dalle critiche su questa serie di recuperarla in poco tempo. Se Amc ha deciso di mandare in onda la prima parte della quinta stagione l’anno scorso e la seconda quest’anno, sembrerebbe l’abbia fatto per permettere al pubblico di recuperare lo show primo del finale. “Mi sembra che Netflix ci abbia mantenuto in onda”, ha detto Gilligan ritirando l’Emmy Award come Miglior serie drama. “E’ una nuova era in tv, e siamo stati fortunati a raccogliere i benefici degli sviluppi tecnologici. Non ho mai pensato che saremmo potuti durare oltre la seconda stagione senza lo streaming on demand, i social network e la componente di Internet”.
“Breaking Bad” non deve il suo successo solo alle nuove tecnologie. La serie ha saputo appoggiarsi ad un attore come Bryan Cranston che ha messo d’accordo tutti. Il suo Walter White, professore di chimica a cui viene diagnosticato un cancro terminale e che per paura di lasciare la famiglia senza sostegni inizia a produrre metanfetamina, subisce un’evoluzione nelle stagioni che raramente altri personaggi riescono ad avere in una serie tv. E non è solo merito degli autori, che non hanno mai premuto troppo l’acceleratore, ma anche sua.
Il resto del cast ha contribuito a regalare alla serie ed ai fan scene toccanti ma mai oltre la soglia del ridicolo: tra loro, Aaron Paul, che ha dato a Jesse una vena da ragazzo sbandato consapevole dei propri sbagli.
Poi c’è la trama: “Breaking Bad” non è un telefilm che si basa solo sui momenti della preparazione della metanfetamina, ma racconta un mondo fatto di sbagli, dubbi, paure e ribellioni che vanno oltre la semplice vicenda del professore di chimica. Lo sguardo della serie è sempre stato oltre il dramma del protagonista, ritraendo un universo di personaggi ognuno con dei dubbi da affrontare.
Questa è la forza di “Breaking Bad”, uno show che ha permesso anche alla comunità di Albuquerque, dove è ambientata e girata la serie, di guadagnare grazie al lavoro offerto ai suoi abitanti sul set della serie e con i tour guidati ai luoghi dove è stata girata, visitati da turisti curiosi di vedere la casa del protagonista o il mitico “Los pollos hermanos”.
La storia di “Breaking Bad”, un po’ come quella di Walter White, è anche la storia di come, da serie sottovalutata da molti, sia diventata per molti uno dei telefilm migliori di sempre. Ed il finale è pronto a dimostrarlo ancora una volta.