Chi tra i nostri lettori ha un ricordo legato alla storia di Bravo Bravissimo? Per gli impreparati o semplici curiosi del sapere, partiamo innanzitutto da un nome e un cognome che ha dato prestigio ad una delle sue numerose trasmissioni in Mediaset: Mike Bongiorno. Vi basta?
Bravo Bravissimo non è stata solo una semplice trasmissione televisiva, ma molto di più. Prendete il palcoscenico di un teatro trasformato scenograficamente in un grande parco pieno di siepi, un’atmosfera perfetta in cui bambini dai 4 ai 12 anni mettevano in gioco il loro talento.
Dal canto, alla danza, dalla musica alla giocoleria, dalle imitazioni alle doti acrobatiche più speciali, lo spettacolo fu bello che assicurato e veniva offerto da bambini provenienti da tutto il mondo. La gara si costituì in puntate eliminatorie e quindi da una finale dove parteciparono i concorrenti passati da ciascuna eliminatoria. Tutti chiaramente ambivano ad un montepremi in palio.
Nella seconda edizione (come indicato da in un AdnKronos del 7 dicembre 1992) il primo classificato ricevette una busta con 20 milioni di lire, mentre gli altri due si presero un computer ed una mountain bike. Magari a loro interessò solo una finestra di visibilità che potesse lanciarli nel mondo dello spettacolo, d’altronde il coraggio di poter partecipare è stato tanto, ma l’occasione fu più che ghiotta.
Il programma è preso il via trasmettendo dallo studio 10 di Cologno Monzese, per poi trasferirsi in ambienti teatrali come il Ponchielli di Cremona, l’Azzurro di Gardaland e il Coccia di Novara.
La prima puntata è datata 15 novembre 1991, le restanti edizioni fino al 1995 andarono in onda su Canale 5. Dal 1996 al 2002 il programma cambiò casacca trasferendosi su Rete 4, canale dove Mike ebbe la possibilità di condurre anche altri programmi oltre Bravo Bravissimo. Il pubblico accoglie bene la trasmissione, i dati d’ascolto sorridono così come le vendite del format originale (prodotto da RTI per Mediaset) che venne esportato in paesi come Israele, Spagna e non solo.
Il talent si adattò ai tempi che man mano determinavano anche alcune esigenze autoriali, così nel 2002, anno in cui spopolò Saranno Famosi (poi diventato Amici), nacque Bravo Bravissimo “Festival”. La gara venne virata con attenzione solo sui cantanti. Quella stagione (a parte uno spin-off nel 2001 e 2002 chiamato Bravo Bravissimo Club) altro non fu che l’ultima ad essere prodotta.
Da questa trasmissione alcuni dei talenti partecipanti sono diventati nomi affermati in vari rami dello spettacolo. Ne ricordiamo alcuni come l’attore e doppiatore Gabriele Patriarca, le cantanti Karima Ammar (poi venuta alla ribalta ad Amici nella sesta edizione), AmbraMarie (ha partecipato anche ad X Factor 2009), Valerio Scanu (Amici 2009/2010 e vincitore di Sanremo nel 2010) e persino Sergej Lazarev, partecipante per la Russia all’Eurovision e terzo classificato (bis) nel 2016 e 2019.
La chiusura della trasmissione (2002) fu motivo di un momento di tensione tra Mike e Mediaset come riportò nel 2007 il sito Millecanali. Il conduttore disse:
Le altre produzioni come ‘Bravo bravissimo’ e ‘Viva Napoli’ sono cancellate perché costavano troppo ed è stato un dispiacere.
La vicenda venne prontamente risolta e, come ben sappiamo, Mike continuò ad avere un rapporto famigliare con Mediaset, fino a quel triste 8 settembre 2009.
Ciò che è accaduto dopo Bravo Bravissimo è da memoria fresca. Tra il 2008 e il 2015 l’onda dei talent si affermava in tv non solo per il successo di Amici o per l’approdo di X Factor, ma anche per il ritorno alla ribalta del talent per i più piccoli. Parliamo di Ti lascio una canzone e di Io canto, il primo è stato un prodotto Rai condotto da Antonella Clerici, mentre il secondo (che ha seguito la scia del successo del programma di Rai 1) da Gerry Scotti su Canale 5.
Entrambi hanno fatto il loro tempo e con più punti in comune, ma Io Canto e Ti lascio una canzone sono legati come un cordone ombelicale a ciò che è stato Bravo Bravissimo 15/20 anni prima. Non solo hanno dato la possibilità a bambini e ragazzi di poter esprimere il loro talento davanti ad un vasto pubblico, ma hanno reso giustizia al format originale.
Mike (che ha fatto tanto per i più piccoli) ne sarebbe più che orgoglioso.