Home Boss in Incognito Boss in incognito 2024, Max Giusti troppo riconoscibile in un emotainment per aziende ben confezionato

Boss in incognito 2024, Max Giusti troppo riconoscibile in un emotainment per aziende ben confezionato

Il docu-reality sul mondo del lavoro è tornato su Rai 2 con la nona edizione. Un emotainment ben confezionato, con qualche nota stonata.

5 Marzo 2024 00:26

Date una parrucca bianca a Max Giusti (qui l’intervista di TvBlog) e nessuno lo riconoscerà. Basterebbe questo per minare la credibilità di Boss in incognito 2024, il docu-reality sul mondo del lavoro tornato prepotentemente su Rai 2 al lunedì sera. In ogni puntata il numero 1 dell’azienda X (si intende un’azienda a caso, non il nuovo Twitter) si finge un nuovo arrivato per poter studiare da vicino i suoi dipendenti. Alla fine il boss riceverà queste persone in ufficio svelando la sua identità ed elargendo numerosi premi.

Per questo ennesimo kick-off Boss in incognito 2024 ha preso le mosse da Antica Pizzeria da Michele in the World con l’amministratore delegato Alessandro Condurro. Il pretesto stavolta si è rivelata la realizzazione del documentario aziendale Job Stories. L’ad si è finto Gennaro, un addetto alle pulizie che ha fatto perdere la pazienza al fumantino bengalese Prince (sopravvissuto a una difficilissima traversata nel Mediterraneo dalla Libia) e commuovere tutti gli altri. Perché, si sa, da che mondo è mondo, chiunque in qualsivoglia ambiente lavorativo concede un’intervista cuore a cuore all’ultimo arrivato.

Colpisce la storia di Francia, un’ingegnera venezuelana che non può fare ritorno nel suo Paese in quanto rischia di non poterlo più lasciare una volta entrata (la nostra non si è addentrata più di tanto nelle questioni di politica interna, ma le crediamo). La ragazza è riuscita a raggiungere l’Italia con la fidanzata, addetta alle pulizie. Il giovanissimo Antonio nonostante i 23 anni è già una colonna dell’azienda e nel frattempo si è fidanzato con una ragazza di Torino.

Così alla fine i giovani dipendenti vengono convocati nella sede centrale al cospetto dell’ad. Nessuno di loro avrebbe potuto mai immaginare che dietro Gennaro si nascondesse proprio Condurro, ma a lasciare basiti è più che altro la scelta di rivolgersi al “capo supremo” con l’allocutivo tu. Passi per gli esotici Francia e Prince, ma dagli italiani ci si sarebbe potuti aspettare un po’ più di formalità.

 

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