Home Notizie Boss, da stanotte la seconda stagione. Kelsey Grammer critica gli Emmy awards: “Non sono candidato perchè repubblicano”

Boss, da stanotte la seconda stagione. Kelsey Grammer critica gli Emmy awards: “Non sono candidato perchè repubblicano”

In America parte la seconda stagione di Boss, con Kelsey Grammer che, al Late Show, ha accusato gli Emmy awards di non averlo candidato perchè repubblicano

pubblicato 17 Agosto 2012 aggiornato 4 Settembre 2020 02:37

Stanotte Starz trasmetterà la prima puntata della seconda stagione di “Boss”, la serie tv con Kelsey Grammer nei panni di Tom Kane, sindaco di Chicago che ha scoperto di essere affetto da una malattia generativa, la demenza da corpi di Lewy, ma che cerca di nasconderlo a colleghi, collaboratori e famiglia per restare al potere il più possibile.

Il personaggio di Kane è infatti uno spietato politico che, per il momento, non ha intenzione di pentirsi delle azioni commesse in passato e che invece è pronto a colpire di nuovo per restare al suo posto, mentre intorno a lui l’assistente Kitty (Kathleen Robertson) ed il consulente Ezra (Martin Donovan) noteranno che Kane sta cambiando, senza però aver il coraggio di domandargli cosa gli stia accadendo.

La seconda stagione dello show seguirà quindi ancora il tentativo di Kane di nascondere la sua malattia, sia nel lavoro che nella vita privata, alla moglie Meredith (Connie Nielsen). Nel frattempo, però, inizierà a sentire la necessità di fare dei cambiamenti, anche se i nuovi episodi non avranno a che fare con la sua redenzione, come ammette Grammer:

“E’ un dubbio che speriamo di avere abbastanza episodi per raccontare. Abbiamo un’idea di come arrivarci, ma ci vuole tempo. Se Starz deciderà di darcene ancora un po’, racconteremo la storia in quel modo. Se invece si deciderà che dovremo essere più brevi, ci adegueremo”.

Nella seconda stagione, quindi, Tom non avrà ancora chiara l’idea di ciò che vuole fare per sentirsi meglio, ma inizierà a capire che qualcosa non va:

“Ha scoperto che ci sono dei vuoti nella sua esistenza che vuole riempire, o provare a farlo, ma realizzerà di non essere un essere umano pienamente soddisfatto, ed avrà molti modi per cambiare le cose”.

Conferma che ci vorrà del tempo anche il creatore della serie, Farhad Safinia:

“Per redimersi dovrà mettere a posto sè stesso, e non essere più come prima. Perchè ha fatto delle cose orribili nella prima stagione, me ne farà anche nella seconda”.

La prima stagione di “Boss”, però, non ha brillato negli ascolti, calando, nel corso degli episodi, fin sotto i 250 mila telespettatori. Starz, nonostante questo, ha dato molta fiducia alla serie, tanto da rinnovarla per una seconda stagione ancora prima della sua messa in onda, ed ora anticipandone la trasmissione ad agosto, in un periodo meno competitivo.

Starz, d’altra parte, non ha mai dato particolare peso agli ascolti, ma ha sempre considerato una serie di fattori nel decidere se rinnovare o no una serie tv. “Boss” non avrà dato buoni risultati in termini di pubblico, ma ha portato al protagonista un Golden Globe. A questo proposito, Grammer nei giorni scorsi ha criticato al “Late show” la scelta della giuria degli Emmy awards di non inserirlo tra i candidati al premio. Per lui c’è un motivo:

“E’ difficile da capire… Potrebbe essere dovuto a varie cose… Ma io sono un attore dichiaratamente repubblicano. Se credo che sia possibile che qualche giovane giurato – ma anche anziano- si sia seduto ed abbia detto ‘Ehi, è una grande performance, ma odio ciò che lui sostiene’? No, assolutamente (ridendo, ndr)”.

Effettivamente, gli Emmy Awards vinti dall’attore risalgono a quando interpretava Frasier nell’omonima sit-com della Nbc, quando ancora non era politicamente schierato. L’ultimo premio, però, è del 2006, grazie alla sua interpretazione di Telespalla Bob ne “I Simpson”. Sarà stata davvero la politica ad impedirgli di ottenere altri premi o la mancanza di personaggi altrettanto forti ed apprezzati?