Bongiorno-Mediaset: l’amore si fa epistolare. Piersilvio scrive a Mike: “Non ci sono stati sfratti. Questa sarà sempre casa tua”
In televisione si fa così: ci si dicono le cose mai in faccia ma tramite delatori. Uno, per esempio Mike Bongiorno, va in una trasmissione televisiva, per esempio L’Era Glaciale, e soffia in faccia alla Bignardi tutta una serie di improperi nei confronti di qualcuno, per esempio Piersilvio Berlusconi:“La colpa della fine del mio rapporto
In televisione si fa così: ci si dicono le cose mai in faccia ma tramite delatori. Uno, per esempio Mike Bongiorno, va in una trasmissione televisiva, per esempio L’Era Glaciale, e soffia in faccia alla Bignardi tutta una serie di improperi nei confronti di qualcuno, per esempio Piersilvio Berlusconi:
“La colpa della fine del mio rapporto con Mediaset è da imputare a lui perché è giovane ed è arrivato dopo, quindi non sapeva tutto il lavoro che ho fatto insieme a suo padre in 30 anni”.
Dopo di che succede che l’accusato, Piersilvio, prenda e scriva una bella lettera aperta all’accusante, Mike, e affidi la stessa ai mezzi di stampa, così da fare arrivare al destinatario il suddetto messaggio. Guai a dirsi le cose in faccia, insomma. Le righe di Piersilvio fanno così:
Caro Mike, vorrei esprimerti ancora, anche pubblicamente, la stima, l’affetto e la riconoscenza che nutro nei tuoi confronti dopo tanti anni di lavoro comune. Quanti incontri, quante cene, quanti tuoi programmi ho visto partire dal fondo dello studio.
Primi anni Novanta, io lavoravo già, e tu eri uno splendido settantenne che passava da una trasmissione all’altra, Tutti per uno, La ruota della fortuna, Bravo Bravissimo…
Contratti rigidissimi e rare deroghe giusto per Sanremo e dintorni. Così è stato fino al dicembre 2008. Anno dopo anno, ferree esclusive che ti compensavamo con generosità.
Anche a costo, in assenza di programmi giusti, di essere costretti a tenerti in panchina. Qualche mese fa ci siamo chiesti: ma è giusto?
Non sarebbe meglio svincolare Mike, lasciandolo lavorare anche per altri, e per il 2009 negoziare volta per volta singole prestazioni alla sua altezza?Mike merita un programma di prestigio, un programma che faccia ascolti: quando lo troveremo o quando lui ce lo proporrà accendiamo le luci dello studio e si parte.
Tutto questo ti è stato spiegato in modo trasparente. Ed ecco perché, caro Mike, nessuno ti ha consegnato targhe ricordo, nessuno ha organizzato tristi cerimonie degli addii con brindisi e regalo.
Perché Mediaset, se vorrai, sarà sempre casa tua: non ci sono sfratti. Ora sei un professionista libero, con la tua storia impareggiabile. Potrai lavorare per noi ma potrai anche non farlo se non ti va.Non hai obblighi.
Nemmeno quello della riconoscenza.
Un abbraccio forte.
Un atto dovuto, seppure simboli. Al di là di qualche libertà in sede di consecutio temporum e qualche congiuntivo mancato, non si può dire che la missiva del giovane imprenditore di casa Arcore abbia difettato di stile. Fermo restando che questa è stata, sin dall’inizio, una vicenda vissuta sul filo sottile della distanza: non a caso il primo vero sfogo pubblico, Mike Bongiorno lo affidò a “Che tempo che fa” di Fabio Fazio. Da lì, a quella prima uscita, è nato tutto il resto. Fino alla Bignardi con le parole di dolore a cui poi ha risposto Berlusconi Jr.:
“E’ stato un grande dolore, perché avrebbero dovuto dirmelo in anticipo, mandarmi almeno una lettera di ringraziamento o una targa a mo’ di ricordo”.
Se il Biscione vuole, Mike adesso può andare in Cielo serenamente. Il Cielo-Sky di Murdoch, beninteso.