Home Notizie Boez – Andiamo Via, l’esperimento sociale di Raitre mette in viaggio sei giovani detenuti (Video)

Boez – Andiamo Via, l’esperimento sociale di Raitre mette in viaggio sei giovani detenuti (Video)

A Giffoni è stata presentata Boez-Andiamo Via, docuserie in onda a settembre su Raitre con protagonisti sei giovani in regime di detenzione a cui è stata data la possibilità di compiere un viaggio di oltre 900 chilometri a piedi, scoprendo sogni ed un futuro

pubblicato 23 Luglio 2019 aggiornato 30 Agosto 2020 16:40

Tra le anteprime proposte in questi giorni da Giffoni, ieri è stata la giornata di Boez-Andiamo Via, docuserie già annunciata durante la presentazione dei palinsesti Rai e di cui sicuramente sentiremo ancora parlare. In onda dal 2 al 13 settembre prossimo alle 20:20 su Raitre, Boez-Andiamo Via è la storia di un esperimento sociale, ma è anche l’insieme delle sei storie dei suoi protagonisti.

Alessandro, Francesco, Omar, Matteo, Maria e Kekko sono sei ragazzi condannati per aver infranto la legge, e che ora sono in regime di detenzione, sia interna che esterna. Ognuno di loro ha un passato difficile alle spalle: chi ha subìto violenza, chi è stato costretta a sposarsi giovanissima, chi ha vissuto all’ombra del padre boss, che è cresciuto per strada. Tutti, però, hanno bisogno di vedere un futuro che sia diverso dal loro passato.

Nasce da qui l’idea, inedita per l’Italia ma già sperimentata in altri Paesi, dove si è visto un calo della percentuale di recidiva, di far scontare loro una pena alternativa. Far compiere a questi sei ragazzi un viaggio, lungo la Via Francigena del Sud, da Roma a Santa Maria di Leuca, in Puglia: oltre 900 chilometri per 50 tappe, 20-23 chilometri al giorno e soprattutto un viaggio dentro loro stessi.

Ad accompagnarli, Ilaria D’Apollonio, educatrice con esperienza di dinamiche di gruppo, e Marco Saverio, guida ambientale escursionistica esperto di cammini a lunga distanza. Scritto da Paola Panicelli e Roberta Cortella (quest’ultima anche regista con Marco Leopardi), Boez vede la collaborazione del Ministero della Giustizia, Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, a testimonianza che è sì un programma tv, ma che vuole essere soprattutto un’occasione per i suoi giovani protagonisti.

“E’ una di quelle esperienze che danno un senso profondo al nostro lavoro e che Rai Fiction ha costruito in sintonia con l’attenzione alla realtà che caratterizza la programmazione di Raitre”, ha spiegato a Giffoni il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta, garantendo che Boez “riduce al minimo la mediazione spettacolare e narrativa e mette al centro una sfida che riguarda la condizione di chi è detenuto e chi sconta una pena alternativa”.

Presente anche il direttore di Raitre, Stefano Coletta, che ha definito la docuserie “un racconto toccante, un viaggio umano di riscatto, di recupero della propria identità e della vita sociale”. “È un prodotto di Rai Fiction” ha concluso Coletta, “che ben si sposa con l’identità e la mission del terzo canale che fa della narrazione e dell’impegno civile la sua bandiera”.