Bocelli, Fazio e Littizzetto: che bella televisione!
Sequenze di altissima televisione ieri sera per lo speciale di “Che tempo che fa” di Raitre dedicato ad Andrea Bocelli, più che un tenore un vero mito. Basti pensare che ha 50 anni e (per intensità) sembra sia arrivato solo ieri nei nostri cuori. Non invecchia e in tv porta un valore aggiunto che torna
Sequenze di altissima televisione ieri sera per lo speciale di “Che tempo che fa” di Raitre dedicato ad Andrea Bocelli, più che un tenore un vero mito. Basti pensare che ha 50 anni e (per intensità) sembra sia arrivato solo ieri nei nostri cuori. Non invecchia e in tv porta un valore aggiunto che torna poco di questi tempi: l’umanità, il talento nel senso più severo del termine.
A fare di questo programma una sorta di coccodrillo pronto all’uso ci ha pensato Fabio Fazio, che con il suo fare ossequioso, quasi ottocentesco, porta avanti una trasmissione che riesce ad essere celebrativa e spettacolare senza uno studio circense (che regia, ragazzi!) e dove basta (si fa per dire) un’orchestra guidata da Beppe Vessicchio e una voce meravigliosa quanto difficile per il mezzo per creare la magia di un evento unico che ha sfondato i tetti di quello che verrebbe chiamato Qualitel, se solo esistesse davvero.
Momento cardine la presenza di Luciana Littizzetto in veste di disturbatrice, suonando con maestria e sportività il pianoforte, strumento coltivato per dieci anni in conservatorio e poi abbandonato per motivi di carriera facilmente intuibili. E’ stato favoloso vedere come in una situazione più articolata del solito, il duetto comico Fazio-Littizzetto portasse alla luce tutta la sua strutturazione su copione, anche in alcune battute che in altri casi avremmo detto quasi spontanee, come gli scherni al conduttore. Comunque e sempre adorabili.
L’esibizione in cui Fazio non vede l’ora di deriderla appena sbaglia una nota, lei che si auto affligge punizioni verbali perché dice di non saper suonare, suggerendo persino di “cambiare canale e guardare Santoro”. Quando la tv non è solo urla ma la densità la si crea con il significato, nascono quei rari momenti di tv da non dimenticare.