Blackface, la Rai dice basta: svolta storica (anche) per Tale e quale show
Niente più blackface nei programmi Rai. È l’impegno preso dalla tv pubblica in una lettera, dopo il caso Ghali a Tale e quale show
“Nel merito della vicenda per la quale ci avete scritto, diciamo subito che assumiamo l’impegno – per quanto è in nostro potere – a evitare che essa possa ripetersi sugli schermi Rai. Ci faremo anzi portavoce delle vostre istanze presso il vertice aziendale e presso le direzioni che svolgono un ruolo nodale di coordinamento perché le vostre osservazioni sulla pratica del blackface diventino consapevolezza diffusa”. A scriverlo è la Rai nella risposta ad una lettera, con oggetto “Invito ad abbandonare la pratica del BlackFace dalle trasmissioni di intrattenimento del servizio televisivo pubblico“, inviata a gennaio scorso da una serie di associazioni (Lunaria, #Italianisenzacittadinanza, Cospe, Arci e Il Razzismo è una brutta storia) e indirizzata al direttore di Rai per il sociale Giovanni Parapini, al direttore di Rai1 Stefano Coletta, al regista di Tale e quale show Maurizio Pagnussat e al conduttore della stessa Carlo Conti.
La lettera fu inviata dopo il caso Ghali scoppiato a Tale e quale show, con il cantante che sui social criticò fortemente la scelta della trasmissione di (continuare a) praticare la blackface.
https://www.tvblog.it/post/1566193/tale-e-quale-blackface-polemica
Per blackface si intende – come viene spiegato nella missiva sopra citata – il tingere di nero la faccia di un personaggio bianco in uno spettacolo ridicolizzandolo mediante l’esagerazione di alcune sue caratteristiche somatiche come la bocca, gli occhi e fargli imitare i presunti modi di fare delle persone nere.
La risposta della Rai, resa nota oggi dalle associazioni, sembra dunque rappresentare una svolta storica per la tv pubblico, visto che il problema della blackface negli ultimi anni sembrava essere sottostimato dalle parti di Viale Mazzini.
Carlo Conti si giustificò in diretta, provando a spegnere le polemiche al riguardo, assicurò che “a noi non interessa il colore della pelle o la loro religione, per me noi sono celebrazioni di grandi artisti“. In precedenza, ai microfoni di Blogo, se la cavò con una battuta:
E se facciamo la Carrà, non possiamo far indossare la parrucca bionda? E io mi dovrò schiarire!
L’impegno della Rai diventerà realtà? Per scoprirlo, c’è da attendere la prossima edizione di Tale e quale show.