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Black Mirror, Charlie Brooker: “Raccontiamo i fallimenti umani”

Al Television Critics Association press tour il creatore di Black Mirror Charlie Brooker ha spiegato che la serie tv vuole raccontare i fallimenti degli esseri umani e che la terza stagione non parlerà di Brexit, di David Cameron e di Pokemon Go

pubblicato 28 Luglio 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 21:59

Non c’è solo Una mamma per amica tra le serie tv attese dagli utenti di Netflix: tra le novità, compare anche la terza stagione di Black Mirror, prodotto per la prima volta dalla piattaforma di streaming on demand dopo esser andato in onda sulla Bbc e che sarà pubblicata il 21 ottobre.

I sei episodi -a cui ne seguiranno altri sei- racconteranno, sempre in chiave satira ed inquietante, l’uso della tecnologia ai nostri giorni. Il creatore della serie tv, Charlie Brooker, al Television Critics Association press tour, ha però precisato che lo show non vuole mettere le nuove tecnologie sotto una luce negativa: “La tecnologia non è il personaggio cattivo del telefilm. Si tratta di parlare dei fallimenti umani e dei pasticci compiuti dall’uomo”. “La tecnologia non è davvero presente in tutti gli episodi”, ha aggiunto la produttrice esecutiva Annabel Jones. “La serie affronta il tema della società, di come comunichiamo, la rabbia online e le sue conseguenze. Queste storie parlano dell’età moderna e del mondo in cui viviamo”.

Non sono stati forniti dettagli sugli episodi, uno diverso dall’altro, fatta eccezione per “Nosedive”, scritto da Rashida Jones e Mike Shur di Parks and recreation. “Abbiamo scoperto che erano fan dello show e la cosa era reciproca”, ha spiegato Brooker, che ha aggiunto che l’episodio sarà una “satira sociale sull’identità nell’era dei social media, un classico incubo spensierato”.

Gli altri episodi saranno “San Junipiero”, “Shut up and dance”, “Men against fire” (con Michael Kelly, Doug in House of Cards), “Hated in the Nation” e “Playtest”. Il cast cambierà di puntata in puntata. A questo proposito, la Jones ha spiegato che la scelta degli attori è l’ultima cosa che si decide:

“Prima proviamo a stabilire la storia -si deve sentire che l’argomento sia giusto per essa, che sia giusto per il personaggio. Se poi qualcuno è interessato a lavorare nello show e c’è una buona storia, allora credo che sia grandioso. Ma una volta che si attiva il processo inverso, si perde autenticità”.

I sei episodi non faranno riferimento nè alla Brexit nè all’“incidente di Cameron”, riferito al fatto che l’anno scorso erano emerse delle voci secondo cui l’ex primo ministro inglese David Cameron, durante l’università, sia stato sottoposto ad un rito di iniziazione che coinvolgeva un maiale, voce che ha fatto ricordare il primo episodio della serie tv, in cui un primo ministro britannico deve avere un rapporto sessuale con un maiale per liberare una principessa presa in ostaggio, sebbene Brooker abbia subito smentito collegamenti tra le due vicende. Infine, non si parlerà nemmeno di Pokemon Go, l’applicazione che ha scatenato una vera e propria mania. “Ci sarà un episodio con una scena legata ad un videogioco”, ha ammesso l’autore, “è giusto dire che in questa stagione alcune delle idee che abbiamo realizzato arrivano dalla consapevolezza di una maggiore progresso del mondo, abbiamo dovuto fare due passi in avanti per avere la realtà dietro di noi. In questa stagione ci saranno cose più folli di Pokemon Go”.

[Via DeadlineHollywood]