Binario 2 e l’eutanasia – quasi – inevitabile (Retroscena TvBlog)
La chiusura di Binario 2 e le motivazioni della sua eutanasia voluta dalla direzione intrattenimento day time
E così l’avventura televisiva di Binario 2 terminerà venerdì 20 dicembre 2024. Dopo due mesi di navigazione nel mare televisivo nostrano, il varietà del primo mattino di Rai2 chiude. Una chiusura che innesca alcune riflessioni che vanno a scontrarsi con le motivazioni vere e proprie sulla decisione della Rai che ha posto fine a questo che è stato un esperimento televisivo vero e proprio. Giungono da fonti Rai le vere motivazioni sul termine di Binario 2 che andremo ora a snocciolare.
La decisione di chiudere Binario 2
Si parte dalla decisione di chiusura di Binario 2 che è arrivata in totale autonomia dalla direzione intrattenimento day time di Angelo Mellone, che aveva fortemente voluto questo nuovo programma. Decisione, si sottolinea da viale Mazzini, presa per senso di responsabilità e per evitare attacchi sconsiderati verso l’unico elemento di criticità di una Direzione che ottiene nel suo complesso numeri addirittura migliori dello scorso anno. Una decisione figlia ovviamente dei dati di ascolto che nella diretta mattutina delle 7 non sono stati oggettivamente buoni, con uno share fermo attorno al 2,5%. Questo per un programma che otteneva comunque dati migliori nelle altre messe in onda, in particolare, si sottolinea, nella replica della domenica mattina di Rai2.
I possibili correttivi pensati e lo scontro con i risparmi sul budget
Si era pensato di collocare Binario 2 in altra fascia oraria, ma non è stata possibile trovare altra collocazione. La decisione di chiudere la trasmissione poi è dovuta anche al fatto che è stata necessaria un’ottimizzazione del budget della direzione di genere, cui son stati richiesti dei risparmi dal settimo piano di viale Mazzini.
Il confronto con Viva Rai2
Il tentativo, trapela poi da viale Mazzini, di innovazione di Binario 2 avrebbe avuto naturalmente bisogno di più tempo, a questo si aggiunge il fatto che in questi due mesi non si è saputo trovare un traino efficace e sappiamo tutti quanto sia importante il traino. Dalla Rai poi si aggiunge che il confronto con Viva Rai2, cui condivide solo l’orario di messa in onda, non può essere corretto. Questo perchè il programma aveva prima di tutto alla guida un fuoriclasse assoluto, unico nel suo genere come Fiorello (fresco vincitore del Rose d’Or Lifetime Achievement Award, il massimo riconoscimento internazionale per la sua straordinaria carriera). Il programma poi, oltre a costare di più, aveva goduto di una promozione più forte e più capillare di Binario 2. Si fa come esempio il break fisso dopo l’edizione principale del Tg1.
Una riflessione sulla mancanza di luoghi di sperimentazione nella Tv di oggi
Ma a parte questo, la chiusura di Binario 2, al netto di tutte le sue motivazioni, innesca una discussione su un tema drammatico che riguarda il Servizio Pubblico radiotelevisivo. Sull’assenza di luoghi dove sperimentare nuovi volti e nuove tipologie di contenuti che incomincino ad affrontare il vero problema che l’analisi superficiale degli ascolti non considera. Inclusa l’endemica scarsa forza della Rai nei target sotto i 65 anni.
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