Billions, la serie tv di Showtime che usa la finanza per parlare di potere
Billions racconta il tentativo dei due protagonisti di mantenere il proprio potere con un racconto ambientato nel mondo della finanza, dove il denaro diventa un mezzo per compiere le proprie mosse
Showtime ha deciso di rischiare con Billions: la serie tv, in onda dalle settimane scorse in America, deve infatti affrontare gli ostacoli che già al cinema alcuni film ambientati nel mondo della finanza hanno dovuto gestire, cercando di rendere la storia comprensibile senza però farle perdere senso realistico.
Protagonisti dello show sono due uomini, molto diversi l’uno dall’altro ma entrambi accomunati dall’ambizione: uno è Chuck Rhoades (Paul Giamatti), procuratore distrettuale del Southern District di New York. Bravo nel suo mestiere, non ha mai sbagliato un caso, capendo quando fosse il momento adatto per perseguire gli imputati. Sulla sua scrivania arriva un dossier relativo ad Axe Axelrod (Damian Lewis, Homeland), miliardario diventato dopo l’11 settembre unico socio di una compagnia finanziaria specializzata in fondi speculativi. Axe, sposato con Lara (Malin Åkerman), sa fare bene il proprio lavoro, motivando i suoi dipendenti e riuscendo ad incutere loro timore ed ambizione.
Axe, però, sembra nascondere qualcosa che, se scoperto, potrebbe rovinarlo. Chuck deve così decidere se iniziare ad indagare su di lui, nonostante non abbia in mano prove sufficienti per incastrarlo, ma sapendo che, se riuscisse a dimostrare la sua colpevolezze nella gestione dei suoi affari, potrebbe chiudere un caso che lo farebbe diventare ancora più importante. Tra i due, ovviamente, non scorre buon sangue, ma a legarli c’è anche una persona: Wendy (Maggie Siff), moglie di Chuck e psicologa al lavoro nella società di Axe, che la stima molto: per questo, quando Chuck pensa di iniziare ad indagare sul miliardario, consiglia alla donna di cambiare lavoro per evitare conflitti d’interesse. L’intreccio spinge i vari personaggi a compiere mosse che inevitabilmente andranno a danneggiare qualcuno, pur di difendere il proprio interesse e, soprattutto, di non intaccare la propria reputazione.
Al cinema in Wolf of Wall Street e ne La Grande Scommessa il tema del mondo della finanza è stato trattato cercando di semplificarne il senso, evitando così che il pubblico si sentisse confuso di fronte a termini poco comprensibili per la maggior parte degli spettatori. Un rischio simile si è corso anche in Billions, che ambienta le proprie vicende nel mondo dell’azzardo finanziario, usando parole e situazioni che possono far perdere il filo del discorso. Ma lo show non vuole raccontare tanto il mondo della finanza e dei suoi spietati abitanti quanto l’ambizione dei due protagonisti e ciò che questa li porta a fare. Si potevano scegliere tanti altri contesti per un racconto di questo tipo, ma la finanza sembra quello migliore, perchè mette in mezzo una componente economica che spinge sia Chuck che Axe a volersi tenere stretto il proprio potere.
La scelta di Billions è stata quindi quella di lavorare sul potere e su cosa si potrebbe essere disposti a fare pur di mantenerlo. Il tutto, in un contesto come quello della finanza in cui lo stesso potere è molto fragile: bisogna essere spietati per non ritrovarsi fuori dal gioco. Per questo, i personaggi del telefilm sono così feroci e forti, con le proprie manie (il personaggio di Chuck non disdegna un po’ di sottomissione erotica con la moglie una volta rientrato a casa, mentre Axe tende a mettere in competizione i propri figli per farli crescere più combattenti) e come se fossero in un costante campo di guerra.
La precisione di Chuck nel proprio lavoro ed i gesti eclatanti di Axe per prendersi gioco di lui diventano così mosse di un’abile partita in cui a pagarne le spese sembrano essere gli altri. In un mondo in cui milioni di dollari sembrano poca cosa, l’importante è uscirne vincenti.