Bianca Guaccero: “Detto Fatto è rinato (come me) e il pubblico ha sempre capito la mia buona fede”
Bianca Guaccero si racconta a TvBlog: “Mi sento come una farfalla che esce dal bruco. A Detto Fatto abbiamo trovato equilibrio (e ascolti)”
Detto Fatto è un programma di cui io mi sto re-innamorando. Abbiamo allargato i nostri orizzonti, senza paura. Senza paura di perdere leggerezza, che comunque resta. Perché siamo un gruppo di persone che si divertono e non solo a telecamere accese.
La notizia quindi è: Bianca Guaccero confermata nella prossima stagione alla guida di Detto Fatto. Giusto?
Io in questo programma ci credo. Nella vita non bisogna porsi limitazioni. Se il rapporto funziona, uno prova a portarlo più avanti possibile. Quindi, per rispondere alla domanda: perché no?!
Beh, per esempio perché Fabrizio Salini, ad Rai, dopo il fattaccio del tutorial disse: “Stiamo facendo valutazioni sul futuro di questo programma”.
Non voglio entrare nel merito di chi sta sopra di me. Sono sicura che tutto quello è successo sia stato un momento che dovevamo superare per capire delle cose un po’ tutti. Così è stato. I fatti dicono che noi siamo ancora in onda. E stiamo andando bene. Sono rimasta commossa dal fatto che la gente abbia capito la nostra buona fede. Noi siamo una squadra e in una squadra è inutile cercare un responsabile. Le responsabilità, in una squadra, sono condivise. Siamo andati avanti, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto appello a tutta la nostra etica, a tutto il nostro rigore, per cercare di far capire ancor di più chi siamo. Noi non siamo solo quel che è successo in quel momento. Noi siamo sempre stati vicini alle persone e alle donne.
Bianca Guaccero, fresca 40enne, racconta così, in esclusiva su TvBlog, l’evoluzione professionale e umana a distanza di tre anni dal suo debutto alla conduzione di Detto Fatto e di qualche mese dalla bufera mediatica per il caso del tutorial sexy, per il quale il programma di Rai2 è stato sospeso per un breve periodo.
Cambiamento e trasformazione sono le parole chiave di questi ultimi mesi. Ma direi anche di questi ultimi tre anni, nei quali sono cresciuta tantissimo. Con Detto Fatto ho intrapreso un percorso nuovo nell’intrattenimento, dopo vent’anni di set. Mi sono trovata davanti un lavoro completamente diverso. Da subito mi sono innamorata perdutamente di questo mestiere.
Oggi Bianca Guaccero è attrice o conduttrice?
Non ho mai voluto fare una scelta netta. In passato ho sofferto del fatto che si ragionasse per compartimenti stagni: o fai l’attore o fai la televisione. Addirittura, o fai l’attore di cinema o fai le fiction. Distinzioni limitanti. Spesso la televisione aiuta a portare le persone in teatro o al cinema, quindi io sono dell’idea che una mano aiuta l’altra. Qualcuno dice ‘tu fai la conduttrice, quindi non vuoi più fare le fiction’. Ma non è vero per niente! Non a caso, non appena ho avuto la possibilità, mi sono fatta in quattro per riuscire a portare avanti le due strade. Come sto facendo girando Fino all’ultimo battito (ex Il Medico della Mala) di Cinzia TH Torrini. Non sono una che sceglie, io vivo di pancia. Non sono così chiusa, così netta. E sono felice di imparare vari mestieri.
I tuoi colleghi attori come si approcciano alla Bianca Guaccero conduttrice?
Con grande curiosità nei confronti del mondo della televisione. Ne sono tutti un po’ attratti piacevolmente. Mi chiedono com’è, come mi trovo.
E come ti trovi?
Detto Fatto ha affrontato varie fasi con me. Sono entrata in punta di piedi in un programma plasmato addosso ad un’altra persona. Sono entrata da attrice, con il bagaglio di esperienza di set e teatro. Piano piano ho messo dentro al programma la mia passione per il canto, per la danza, per il musical. E poi pillole di cinema e di varietà. Nella seconda stagione però il cast è cambiato.
E quindi?
E quindi abbiamo dovuto rodare una macchina con persone nuove. Ci siamo dovuti conoscere e tarare.
E il terzo, ossia quello in corso?
Ho iniziato a cucirmi addosso il programma, ho provato a cercare una strada che mi potesse rappresentare. In questo ultimo periodo ancora di più. Detto Fatto è una macchina con cui stiamo facendo un viaggio. Ad un certo punto si è rotto il tergicristallo, abbiamo dovuto cambiare l’olio, lo abbiamo fatto e ci siamo rimessi veloci in viaggio. Dopo quello che è accaduto abbiamo lavorato appellandoci al nostro rigore, alla nostra etica, al nostro impegno, ci siamo messi ancora di più all’ascolto delle persone. Questo era il mio obiettivo: riuscire ad andare verso il pubblico, andando incontro alle esigenze delle persone, per provare a fornire un aiuto soprattutto in un periodo come questo.
E ci siete riusciti?
C’è stata una grande evoluzione del programma. Alcune situazioni, se sfruttate bene, possono diventare delle opportunità. E così è stato. Gli ascolti ci stanno dando ragione, perché sono in crescita. Tante cose non ci hanno aiutato: abbiamo iniziato in grande ritardo – a fine ottobre – rispetto ad altri programmi e questo conta nell’affezione del pubblico, che a quel punto si è già stabilizzata in altri lidi. Abbiamo dovuto recuperare. Abbiamo avuto anche la difficoltà del cambio di orario e di collocazione in palinsesto. Tantissima roba.
Come te la spieghi la crescita degli ascolti?
Il rigore che abbiamo avuto nell’affrontare quanto ci è accaduto ci ha aiutati. Così come ci ha aiutati andare in onda sempre nello stesso orario. Non dimentichiamoci che da inizio stagione non c’è mai stata una settimana con lo stesso orario di partenza. I fattori sono tanti, adesso si è ristabilito un equilibrio.
La leggerezza è sempre stato un elemento chiave per Detto Fatto.
Il vestito che oggi mi sto cucendo addosso come conduttrice è quello che prevede di coniugare la leggerezza – l’ironia, la risata, lo sketch – e i contenuti. L’idea è di dare a Detto Fatto la possibilità di diventare tridimensionale. Facendo del bene alle persone, dando consigli sul quotidiano. Abbiamo una vasta gamma di argomenti da trattare. Con un programma quotidiano di due ore è difficile tenere sempre alta l’attenzione del pubblico. Per non annoiare bisogna creare momenti sempre diversi, passando dallo sketch al parere giuridico dell’avvocato per aiutare le donne che lo richiedono, dalla Superclassifica alla moda, ed ancora la rubrica che parla di sentimenti. Questa è la direzione verso cui tutti insieme stiamo guardando.
Quando è scoppiato il caso del tutorial hai scelto la strada del silenzio.
Ho letto alcune critiche non costruttive. A 40 anni, però, sono sufficientemente grande per capire la differenza tra la critica costruttiva e la critica negativa. All’epoca feci un post su Instagram con una immagine nera, perché in quel momento erano importanti le parole, non le immagini.
In quel momento hai mai pensato ‘io Bianca Guaccero questo non me lo merito’?
Sono sempre stata dalla parte delle donne, non ho mai offerto di me una immagine legata solo all’aspetto estetico, ma anzi una immagine molto lontana da ciò che mi fu detto in quell’occasione. E questo mi è dispiaciuto moltissimo. Ho sempre cercato di creare una tridimensionalità nella mia vita, come donna che lavora, che si impegna, come persona che si mette in discussione; non ho mai ostentato niente, ho sempre avuto etica, rigore, educazione e rispetto per gli altri, come mi è stato insegnato dalla mia famiglia. Con le altre donne ho sempre avuto complicità. Sono una persona normale.
Parli di complicità femminile. Le tue colleghe ti hanno difeso?
Tantissime persone mi hanno espresso – talvolta pur non conoscendole – la loro vicinanza. Lo hanno fatto non soltanto pubblicamente, ma anche privatamente. La cosa più bella è stata aver visto da parte della maggior parte delle persone l’aver riconosciuto la mia buona fede. Oggi sono felice perché è come se fossimo rinati. Come una farfalla che esce dal bruco, io mi sento così in questo momento.
Il tuo amore per Detto Fatto mi è chiaro, ma qual è lo spazio televisivo per il futuro di Bianca Guaccero?
La quotidianità è importante, dà la possibilità di mantenerti in allenamento, come fosse una grande università dell’intrattenimento. Mi sento molto portata per il varietà, sono vissuta nel mito di Milleluci, Studio Uno, Senza Rete. Non vivo nel passato, ma mi piacerebbe ricostruire quei varietà, con il corpo di ballo, con gli ospiti, con l’avanspettacolo traslato in maniera moderna.
Sei nell’ufficio del direttore di Rai1. Ti chiede di fargli una proposta. Quale fai?
Io mi affido a chi è più lungimirante di me. Io sono una esecutrice, come un calciatore che si allena, si allena, si allena… e mi sento oggi di avere una palestra alle spalle per poter chiedere di sfruttarmi, nel senso buono del termine, in qualcosa di originale. Mi piacerebbe un Milleluci 2.0.
Caterina Balivo al settimanale Oggi ha affermato di non aver più visto Detto Fatto. C’è rivalità tra di voi?
Io parlo di quello che conosco. E quello che conosco sono io. Io guardo a quello che faccio io. Sono molto concentrata su di me. Sono sempre stata amica delle altre donne, sempre disponibile e sorridente. E grata nei confronti di chi c’è stata prima di me. Questa sono io.
Hai recentemente rivendicato di essere una donna senza un uomo potente alle spalle. C’è una persona che ti senti di ringraziare per quello che hai fatto fin qui in carriera?
Tantissime persone. Ma una in particolare che ringrazio poco, pochissimo: io. Scusami, questo mi commuove. Ho continuato sempre a crederci e ad andare avanti, nonostante le mille difficoltà. Mi ringrazio sempre molto poco per questo. Sono felice perché non ho mai mollato e questo è tanto. Non soltanto per quello che è successo a novembre, ma anche perché in questo periodo storico non è facile lavorare. E ringrazio la gente, perché ci ha detto di aver bisogno di leggerezza, di ridere, di positività. Ci stiamo aiutando l’uno con l’altro a mantenerla accesa questa positività.