Bianca Berlinguer, lunedì l’incontro con l’AD Rai Fuortes per decidere il suo futuro
Che ne sarà del futuro professionale dell’ex direttrice del Tg3? Ecco le varie opzioni in campo nell’incontro con l’AD Rai
Da quanto tempo si parla dei talk show in televisione? Da tempi immemori. La levata di scudi della nuova dirigenza Rai sulla formula attuale del talk show ed in particolare sul Carta bianca di Bianca Berlinguer, ricorda come quell’omino che sulla spiaggia decise di fare un piccolo canale per portare acqua di mare verso la terra. Poi tranquillamente ad ogni inverno quel canale veniva risucchiato dal mare medesimo, che tornava ad appropriarsi di quello che -naturalmente- nel senso letterale del termine era suo, ovvero l’acqua (nel caso specifico salata). Si è parlato di nuove formule, di meno zuffe, di meno ospiti tuttologi che passano dall’essere virologi ad esperti di politica internazionale come un qualsiasi direttore di Limes.
Dicevamo dei tempi immemori, ma un tempo noi ce lo ricordiamo ed era l’agosto 2015 quando l’allora direttore generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto in una intervista al Foglio di Claudio Cerasa, dichiarava la volontà di cambiare i talk show della sua nascente Rai. Stop quindi al Ballarò allora condotto dall’attuale direttore de La Stampa di Torino Massimo Giannini e approdo di Gianluca Semprini, prossimo conduttore di Estate in diretta, alla guida del nuovissimo Politics. Ecco cosa diceva allora Antonio Campo Dall’Orto a proposito dei talk show e di quello che si apprestava a fare per rinnovarne la formula :
La parola chiave anche qui, per me, è sperimentare e provare a capire come possono essere i talk show degli strumenti utili per caratterizzare l’identità di ogni singola rete. Nella mia idea di Rai il compito del talk show non deve essere quello che esiste, giustamente, nel mondo della tv commerciale – tu mi guardi e io scambio teste con la pubblicità – ma deve essere quello di lasciare un pensiero in più a coloro che lo hanno visto: un talk show che funziona non è sempre un talk show che supera come ascolti la concorrenza, ma è sempre un talk show che lascia qualcosa in più a chi lo sta guardando, che ne mette in dubbio il punto di vista. Non credo sia utile dire quali sono i modelli di talk con i quali ho più confidenza. Credo sia più utile dire quali sono i modelli che secondo me funzionano e che mi capita spesso di vedere quando guardo la tv sia in Italia sia all’estero: poche persone che parlano, molti punti di vista differenti, molte conversazioni a due, anche solo con il conduttore. Con un unico fil rouge: quello di fare informazione per permettere a chi sta guardando non di indignarsi o di eccitarsi ma di imparare qualcosa di più. I talk, nel mio modo di vedere, devono riuscire a far confrontare idee diverse in modo comprensibile. Ed è ovvio che l’unico modo per valutare la bontà di un prodotto, almeno in un primo momento, è un criterio soggettivo più che oggettivo
Criterio soggettivo, più che oggettivo. Sembra la traduzione del modus operandi di Bianca Berlinguer e per esempio dei suoi reiterati (e da qualcuno poco graditi) inviti al Professor Alessandro Orsini. Uno che ha delle idee precise, spesso avverse al mainstream, e quindi adatte a creare quel confronto con chi la pensa diversamente da lui, permettendo dunque al telespettatore di farsi una opinione. Tutto ciò per altro perfetto per una televisione pubblica, quindi di tutti. Politics come è noto poi chiuse ed arrivò proprio Carta bianca, che qualcuno, si dice in prevalenza l’anima PD dell’attuale compagine governativa, vorrebbe chiudere. Lunedì, questa è la data scritta sull’agenda dei protagonisti dei colloqui, ci sarà un incontro fra Bianca Berlinguer e l’attuale amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes. Dovrebbe essere un incontro chiarificatore e definitivo rispetto a ciò che l’ex direttrice del Tg3 farà in Rai il prossimo anno.
Vediamo quali potrebbero essere le opzioni che potrebbero essere appoggiate sul tavolo della trattativa. Bianca Berlinguer ed il suo Carta bianca resta nella prima serata del martedì, con una formula profondamente rinnovata. Al prime time del martedì si aggiungerebbe un preserale, dalle 18:30 alle 19, dal lunedì al venerdì su Rai3 in qualche modo simile all’esperienza già portata avanti da Bianca Berlinguer nel 2016. Altra opzione sarebbe quella di mantenere la sola prima serata del martedì, ma con un programma molto simile a quello che va in onda attualmente. Poi ci sarebbe l’ipotesi più suggestiva, quella cioè di varare una nuova seconda serata su Rai1, posizionata il lunedì sera, ma con la possibilità di condurre alcuni speciali in prime time sempre sulla prima rete della Rai in casi di emergenza e a questo si aggiungerebbe il preserale fra le 18:30 e le 19 su Rai3, per il primo impegno interrete di un personaggio tv. Ipotesi affascinante e per questo particolarmente attraente per un personaggio televisivo del calibro di Bianca Berlinguer.
A tutte queste ipotesi potrebbe aggiungersi pure un’altra che però al momento non è praticabile, ma forse lo sarà presto, di sicuro non nel prossimo autunno. Cosa accadrà dunque del futuro professionale di Bianca Berlinguer Lo scopriremo ad inizio della prossima settimana.