Berlusconi: “Vincerò, a meno che in Rai non continueranno ad insultarmi”
Silvio Berlusconi è tornato in maniera prorompente sulla scena politica e non poteva mancare una sua entrata a gamba tesa sulla Rai. Durante la presentazione dell’immancabile libro natalizio di Bruno Vespa, appositamente rinviata più volte proprio per consentire al leader del PDL di intervenire con le idee più chiare sul “Che fare“, Berlusconi è stato
Silvio Berlusconi è tornato in maniera prorompente sulla scena politica e non poteva mancare una sua entrata a gamba tesa sulla Rai. Durante la presentazione dell’immancabile libro natalizio di Bruno Vespa, appositamente rinviata più volte proprio per consentire al leader del PDL di intervenire con le idee più chiare sul “Che fare“, Berlusconi è stato assoluto protagonista. L’ex presidente del consiglio è rimasto “in scena” (su PolisBlog abbiamo seguito le sue spericolate dichiarazioni) fino a pochi minuti fa, ma non possiamo non sottolineare la sua uscita sulla Rai.
Secondo lui alle prossime Elezioni Politiche, quelle della sua sesta candidatura consecutiva, vincerà “certamente” se “la Rai non continuerà a fare quello che sta facendo”. Il riferimento è allo sfogo di Luciana Littizzetto a Che tempo che fa o meglio alla mancata “punizione” che l’ospite fissa di Fabio Fazio non ha subito da parte dei vertici della tv di Stato e avrebbe dovuto subire secondo il proprietario di Mediaset.
Già, perché secondo Berlusconi soltanto un complotto ordito dall’odiata Boccassini o dai suoi colleghi magistrati, dai grandi giornali “che amano più la Germania che il nostro paese” o dalla Rai potrebbe alterare l’ovvio risultato delle elezioni: la vittoria del PDL (qualsiasi forma dovesse prendere da qui al 17 febbraio) e della coalizione che sosterrà la candidatura di Berlusconi (o chi per lui).
La sua nuova “discesa in campo”, infatti, non è ancora certa e la confusione regna sovrana. Il cavaliere appare confuso, disperato, mollato da parte da buona parte degli stessi maggiorenti del suo partito e dalla Lega Nord con cui cerca di mercanteggiare la candidatura alle regionali della Lombardia per Maroni minacciando la caduta delle giunte di Veneto e Lombardia. Insomma, il tutto è assolutamente delirante, ma una cosa è certa: Silvio ha paura della Rai, covo di pericolosi comunisti.