Berlusconi “ritorna in tv” grazie a Friedman. A Ballarò e Mattino Cinque, due tagli a confronto
La biografia di Alan Friedman su Silvio Berlusconi è sbarcata in tv, diventando pretesto per riparlare del Cav.
La tv generalista ha trovato il modo per riparlare di Silvio Berlusconi. Tutto merito del discusso libro appena uscito, My way: Berlusconi si racconta a Friedman, ovvero la prima biografia ufficiale del Cav.
Lo scrittore è stato ospite martedì scorso a Ballarò, che ne ha giovato con un punticino di share in più, e questa mattina a Mattino Cinque. Ma il taglio delle due interviste è stato evidentemente diverso, come quello dei rispettivi programmi.
Se ad accomunarli è stata la messa in onda di alcune clip, con Silvio che racconta ad Alan Friedman la sua vita e gli apre la casa di Arcore, diverso è stato l’apparato documentaristico mostrato dalla redazione a corredo dell’intervista.
Su Rai3, infatti, sono state trasmette dichiarazioni su Berlusconi a proposito delle Olgettine che “ora non trovano lavoro, nemmeno a Mediaset”. E Friedman sulla vicenda ha nicchiato:
“Non sono un giudice”.
In compenso, però, ha ammesso che “i numeri oggi danno in arretramento Berlusconi”. e che “in 18 mesi l’ho visto in diversi umori”.
Ben più trionfalistica e priva di ombre l’ospitata di Friedman a Mattino Cinque, in cui lo scrittore era evidentemente meno sulla difensiva:
“Berlusconi è uno che è abituato a vincere nella vita. E’ uno che lavora dalla mattina alla tarda serata. Davanti a me ha scritto ‘me ne andrò dopo aver vinto un’altra volta’. Lui non getta la spugna, vuole ricreare un centrodestra vincente, riunire quasi come il partito repubblicano tutte le anime del centrodestra”.
Il punto forte del taglio editoriale di Mattino Cinque è stato nel ricordare che la guerra fredda si è chiusa (così tardi?) grazie all’incontro tra Bush e Putin.
Sullo sfondo campeggiavano immagini photoshoppate di Berlusconi, le stesse utilizzate nelle sue interviste esclusive a Domenica Live, ed è stato trasmesso anche un video in cui Berlusconi, con la sua libreria rassicurante di sempre sullo sfondo, spiegava la scelta di Friedman:
“Ho sempre rifiutato. Mi fido di lui. Io le racconterà la mia storia. Lei scriverà quello che preferisce”.
Sia Ballarò che Mattino Cinque hanno, evidentemente, scritto la storia che preferivano.