Beppe Grillo detta nuove regole per le ospitate tv dei politici: “Niente interruzioni, inquadrature singole e no stacchi sulle calzature”
Beppe Grillo: “In televisione serve approccio etico e riguardoso dei politici, basta inquadrature spezzettate e artatamente indirizzate”
È destinata a far discutere la nuova presa di posizione di Beppe Grillo sulla televisione. Dopo averla frequentata da protagonista negli anni ’80 e ’90, dopo averla demonizzata nei Duemila e averla data per morta nell’ultimo decennio, ecco il nuovo capitolo del tormentato rapporto tra il comico e il piccolo schermo.
Sul suo blog il fondatore del Movimento 5 Stelle ha scritto che serve “un diverso approccio, etico e riguardoso della persona e della sua immagine anche negli spazi televisivi dedicati alla politica ed ai suoi approfondimenti“. Secondo Grillo, “non è più tollerabile che il dibattito sui temi che interessano ai cittadini venga svilito da una sorta di competizione al ribasso dove vince chi urla più forte“, così come “non è più accettabile che le immagini dei servizi e degli ospiti in studio vengano svilite con inquadrature spezzettate e artatamente indirizzate“. Ed ancora, “non è più ammissibile che l’ospite in trasmissioni televisive (rappresentante politico, esperto, opinionista, ecc) venga continuamente interrotto quando da altri ospiti, quando dal conduttore, quando dalla pubblicità, che determina il livello del programma fomentando la litigiosità ed immolando il rispetto della persona sull’altare dell’audience“.
Convinto che questo modo di fare televisione non sia informazione, bensì “intrattenimento di bassa lega che sfocia in propaganda da quattro soldi“, Beppe Grillo lancia la proposta che sta già creando discussioni e polemiche:
D’ora in poi, per rispetto dell’informazione e dei cittadini che seguono da casa, chiediamo che i nostri portavoce, ospiti in trasmissioni televisive, siano messi in condizione di poter esprimere i propri concetti senza interruzioni di sorta per il tempo che il conduttore vorrà loro concedere, e con uguali regole per il diritto di replica, che dovrà sempre essere accordato. Chiediamo, inoltre, che i nostri portavoce siano inquadrati in modalità singola, senza stacchi sugli altri ospiti presenti o sulle calzature indossate, affinché l’attenzione possa giustamente focalizzarsi sui concetti da loro espressi. Poche regole, di buon senso oltre che di buona educazione, che se osservate consentiranno ai portavoce del M5S di presenziare a trasmissioni televisive con la giusta considerazione e il dovuto rispetto nei confronti dei telespettatori.
Le parole di Grillo, al vertice del primo partito nel Parlamento italiano, stanno provocando in queste ore ironie (anche perché la proposta sembra oggettivamente impossibile da accogliere) e polemiche. Il deputato del Pd Filippo Sensi su Twitter sostiene che le regole indicate da Beppe Grillo “segnano un pericoloso ritorno al passato per il suo partito, una inaccettabile intromissione nella libertà di stampa che rivela un riflesso pavloviano dal quale, spero davvero, si libereranno prima o poi“.
Ricordiamo che a novembre scorso circolò l’indiscrezione riguardante un probabile ritorno in tv (su Sky, si diceva) di Beppe Grillo. Ipotesi che finora non si è concretizzata.