Belve, le interviste della Fagnani non graffiano e il programma così perde forza
Ricordate le interviste feroci, incalzanti e con una forte carica tensiva che un tempo contraddistinguevano Belve? Ora sono un vago ricordo
Belve mica tanto. Così verrebbe da commentare l’esordio della nuova edizione del programma condotto da Francesca Fagnani. Il debutto, infatti, è parso privo della capacità, sia da parte della conduttrice, sia da parte dei suoi ospiti, di lasciare il consueto graffio.
Partiamo dagli ospiti. Si apre con Stefano De Martino, che nel corso di tutta l’intervista non ha mai risposto in maniera puntuale ad una sola domanda. Il tono è evasivo e così è tutto un susseguirsi di risposte non date, grazie alla scaltrezza dimostrata dal conduttore.
Poi arriva Arisa, con il suo carico di fragilità e insicurezze. Con lei il rischio, in alcuni tratti, è quello di dare vita ad una replica dell’intervista già fatta in passato, perché, indignazioni della comunità lgbt e provocazioni hot a parte, non pare esserci molto altro materiale a sorreggere la sua nuova ospitata.
Si conclude con Fabrizio Corona e il suo prevedibile ed ostentato egocentrismo, che non lo porta ad uscire un solo secondo dal suo personaggio. In quest’ultima intervista si riscontra poi un grande difetto che ha segnato tutta la prima puntata. Francesca Fagnani, invece di incalzare e pungolare il suo intervistato, sembra più intenta ad ammiccare e a cercare lei in primis la battuta.
Una volta dalle interviste della Fagnani ci si aspettava un atteggiamento intransigente, caratterizzato dalla capacità di riportare sempre l’ospite nel merito della risposta. Ora questa capacità sembra smarrita, così come la voglia di scavare a fondo nel proprio intervistato. Con De Martino l’impressione che si ha è che non si vada mai ad approfondire alcuni aspetti o a domandarne altri (nel corso dell’intervista Emma Marrone è stata citata solo una volta).
Più facile invece è vedere come la Fagnani si presti a diventare l’oggetto del “corteggiamento” di Fabrizio Corona, dal quale non si sottrae. Forse il passaggio in prima serata, oltre che assorbire gli inutili intermezzi comici che paiono del tutto sconnessi dal programma, ha portato anche a rendere le interviste più soft.
Un vero peccato per una trasmissione come Belve che era stata capace in seconda serata di costruirsi una propria identità forte e riconoscibile. Il programma era contraddistinto da interviste con una forte carica tensiva nel botta e risposta tra intervisto/a e intervistatrice. Questo elemento ora pare solo un vago ricordo, in un format che sembra essersi adattato a forza in un contesto non suo. Dove è finito il vero Belve?