Belen Rodriguez a Miss Italia 2012? Non ci sarà

Che per qualche punto di share si potesse dire e fare di tutto, questo forse lo immaginavamo, ma forse fino ad un certo punto, perdonateci il lieve gioco di parole. La regoletta vale per tutto, ma la risposta, neppure molto fra le righe a Vero Tv di Patrizia Mirigliani, proprietaria del marchio di Miss Italia riguardo l’eventuale partecipazione della ragazza argentina alle serate televisive di Rai1, era sul vorrei, non potrei ma se vuoi, parafrasando in questo caso il grande Battisti. Ma forse non è il caso di scomodare un grande della musica leggera, quale è appunto Battisti, per dipingere quanto è già chiaro prima ancora di apparire su qualunque altra tela.

Ci scommettevamo ed abbiamo vinto la scommessa, Belen Rodriguez non sarà a Miss Italia, così ci dicono e non di certo perché la vorrebbe la patron del concorso e neppure perché la neo Presidente della Rai Anna Maria Tarantola ha chiesto di dare un immagine delle donne diversa, rispetto alla donna-oggetto troppo spesso evocata dai teleschermi anche del servizio pubblico.

Belen Rodriguez non ci sarà perché lei è ormai distonica rispetto ai tempi che stiamo vivendo e che andremo a vivere, e non per la postura che simpaticamente ben evidenzia Virginia Raffaele quando la imita. Almeno questo è quello che amiamo pensare, nonostante il circo mediatico usi a man basse il suo personaggio e tutto quanto le ruota attorno. Ma si sa, quando fa molto freddo va bene anche la carta di giornale da ardere per sentire per qualche secondo un pochino di tepore, ma poi per star bene al caldo a lungo ci vuole ben altro.

Lei è frutto di un enorme operazione di marketing che va bene per vendere ma non per quello che, una volta per tutte, vorremmo vedere nel servizio pubblico, che non deve essere “servizietto” ma dovrebbe dare al proprio telespettatore, utente, cliente, come lo volete chiamare, anche attraverso l’intrattenimento, l’eccellenza ed il talento. Così Belen non ci sarà a Miss Italia, in compenso ci sarà in altri lidi, perché in fin dei conti è giusto che ci sia e non per contraddizione, ma in questo caso solamente per addizione.