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Beatrice Borromeo ha rifiutato Chiambretti Night

Anno Zero è diventato l’argomento più appetibile di questo periodo, con i suoi mille risvolti e i controversi protagonisti che vi tengono banco. Dopo avervi informato sul caso Borromeo e Vauro “epurati” dall’Era Glaciale, in cui dovevano promuovere il libro a sei mani scritto con Marco Travaglio, diamo spazio a una chicca “nascosta” di un’intervista

10 Maggio 2009 11:56

beatrice borromeoAnno Zero è diventato l’argomento più appetibile di questo periodo, con i suoi mille risvolti e i controversi protagonisti che vi tengono banco. Dopo avervi informato sul caso Borromeo e Vauro “epurati” dall’Era Glaciale, in cui dovevano promuovere il libro a sei mani scritto con Marco Travaglio, diamo spazio a una chicca “nascosta” di un’intervista settimanale a Vanity Fair. La rampolla Beatrice svela a sorpresa di essere stata a un passo da Chiambretti Night, ma di aver poi declinato l’invito perché non si sentiva tutelata:

“Quest’inverno Mediaset mi ha offerto uno spazio fisso da Chiambretti. Ero molto dubbiosa: sarei stata criticata per via dell’editore. Ma anche Santoro ha lavorato in Mediaset. L’occasione mi sembrava nuova: 15 minuti di intervista a un politico. Ho rinunciato: non hanno accettato di mettere nel contratto che non avrebbero modificato sostanzialmente i miei interventi. Tutti, a cominciare da Piero, sono stati molto gentili e professionali. Però, al momento di mettere nero su bianco, è cascato l’asino”.

La Borromeo ha rivelato di sentire una profonda nostalgia per Anno Zero, spiegando perché l’ha lasciato:

“Mi manca moltissimo. Non c’era nulla di più importante nella mia vita. E sarà difficile trovare un altro lavoro così coinvolgente. Un addio traumatico: non volevo che la mia vita potesse essere un pretesto per diffamare la trasmissione. Nel libro c’è molto di più di quello andato in onda nello spazio Generazione Zero. Un mondo che non si poteva raccontare in tv. Non ho abbandonato le persone che ho portato in onda: non sono personaggi da share e basta”.

Va detto atto a questa ragazza, mirino di un facile accanimento sull’onda del pregiudizio, di sapere come muoversi nello spettacolo. E la sua scelta di rifiutare un programma in cui non era in grado di esprimersi liberamente dimostra quanto certi no valgano più dei sì per guadagnarne in credibilità.

Piero Chiambretti